STORIA E STORIE di

Le notizie che nemmeno i giornalisti vogliono scrivere

Martedì 9 Dicembre 2014
Ci sono notizie che nemmeno i giornalisti vogliono scrivere. Come la storia di Loris, il bambino di otto anni che forse è stato ucciso dalla mamma. E’ vero, la storia dell’umanità è incominciata con un delitto in famiglia, un fratello ha ucciso l’altro e poi ha negato. In tanti millenni avremmo dovuto farci quasi l’abitudine. Vicende come quella di Loris sono antiche quanto l’uomo, riempiono tragedie e pagine. I giornali e le tv le hanno registrate anche in anni recenti in Italia. Ma è innaturale pensare a una mamma che ammazza il figlio e poi vaga disperata alla sua ricerca e nasconde a tutti la verità. La mamma di Loris ha una storia dura alle spalle, un passato che definire difficile è perfino limitativo. Però resta il fatto incredibile, rimane la morte violenta di un bimbo innocente e che si fidava di chi stava per togliergli la vita. Credo che nessuno abbia sognato di diventare giornalista o lo sia diventato per ritrovarsi a scrivere notizie come queste. La professionalità non significa aridità, perdita dei sentimenti e del senso comune. I giornalisti sono e devono restare testimoni, non predicatori di morale o megafoni delle urla della piazza o dei risultati dei sondaggi. Allo stesso tempo va detto che,come ormai succede per fatti che colpiscono per drammaticità l’opinione pubblica, si è scatenata la corsa a mettere in onda programmi televisivi incentrati sulla storia di Loris e della madre. Non c’è stato canale tv che a qualsiasi ora non abbia detto la sua opinione sulla vicenda siciliana; con morbosa provocazione giornalisti e non si sono tuffati nel paesino siciliano alla ricerca di piste, tracce, sussurri, suggerimenti. Si è esibito il peggio di certe trasmissioni, con tanto di “parerologi”, gente chiamata a dare pareri su qualunque argomento. Quasi che discutere di mutande di vip o di bambini ammazzati fosse la stessa cosa. Ancora una volta su un delitto si sono fatti più processi televisivi che interrogatori davanti al magistrato. Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA