​Una vicentina, un veneziano, un bellunese: i veneti alla conquista di Milano

Mercoledì 27 Dicembre 2023, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 17:47

LA CATENA


Comunque nell'aprile 2014 apre il primo Tramè, in piazza San Simpliciano, un luogo che richiama un campiello veneziano: uno slargo su cui si affaccia una chiesa e senz'auto perché pedonalizzato, un posto dove si può stare a chiacchierare bevendo uno spritz, anche con Select e Cynar, accompagnato da un tramezzino. L'idea è «apriamo e vediamo come va». Va bene. Jiamshid segue il locale in prima persona e dopo tre anni, nel 2017, ecco il secondo Tramè, in via Vettor Pisani il capitano generale da mar che ha battuto i genovesi a Chioggia nel 1380 vicino alla stazione Centrale. Ora i Tramè sono sei, cinque a Milano e uno nell'outlet di Noventa di Piave, un ritorno nel Veneto avvenuto grazie a un catering milanese alla società che gestisce il centro commerciale. Un laboratorio centralizzato, in grado di garantire l'omogeneità del prodotto, prepara trenta diversi tipi di tramezzini che vengono distribuiti nei vari punti vendita. «Vogliamo che non ci siano differenze tra un locale e l'altro e tra un giorno e l'altro», sottolinea Jiamshid. Tramè è diventata ormai una catena, i locali sono aperti sette giorni su sette, dalle 10:30 alle 24, ci lavorano una sessantina di persone. Il prossimo obiettivo è aprire un Tramè in Veneto, ma non a Venezia: «Troppe difficoltà, costi troppo alti», anche se il ricordo dei tramezzini mangiati da ragazzi alla Toletta o al bar Torino rimane indelebile.


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