Mestre. Strage del bus, il volante era bloccato: la perizia sul mezzo ha riscontrato la rottura dell’impianto sterzante

Venerdì 16 Febbraio 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:46

L'INCOGNITA

L’incognita in questo secondo scenario a questo punto sarebbe un’altra: cosa ha fatto uscire di strada il bus? Sulla possibilità di un malore dell’autista, il 40enne Alberto Rizzotto, ci sono due visioni: c’è quella del medico legale Guido Viel che dice che non vi è prova del fatto che l’uomo abbia avuto un infarto e che è morto per il trauma cranico riportato nella caduta. Poi c’è un secondo parere, della cardiologa Gabriella Basso, che si sofferma sulla patologia coronarica di Rizzotto che avrebbe potuto tradursi in malori cardiaci (prove che ci siano effettivamente stati, però, non ce ne sono). Un contrasto di perizie che la difesa dell’azienda di trasporti sicuramente vorrà approfondire. Si cercherà di capire, infine, se vi sia stato un tentativo di frenata prima dell’impatto e, in caso contrario, perché. L’ultima possibilità è che lo sterzo si sia rotto come altre funzionalità del mezzo dopo essere precipitato dal cavalcavia: ipotesi tutto sommato plausibile, parlando di un mezzo di 13 quintali caduto da una decina di metri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA