Sofia: la preside ex partigiana in incognito su e giù per il Cansiglio

Lunedì 24 Aprile 2017 di Edoardo Pittalis
Sofia Gobbo, la partigiana di Treviso
5
Sofia Gobbo, trevigiana, 96 anni, insegnante e preside, per 50 anni non ha mai raccontato che era stata partigiana con tanto di diploma di combattente e croce al merito di guerra che le è valsa come servizio militare ai fini della pensione. Per mezzo secolo non ha preso una tessera di partito e non ha svelato ai suoi studenti di quando, col nome di battaglia Giorgio, andava su e giù per il Cansiglio e tra Padova e Treviso in giorni terribili.




Come è arrivata all'antifascismo?
«Non era facile, sapevamo quello che c'era sui libri, non avevamo dubbi: Mussolini aveva sempre ragione, non c'era nessuna cosa al mondo maggiore di Roma, come ci facevano cantare. Quando è venuto Mussolini a Treviso, ci hanno portato tutti in divisa, ore e ore ad aspettare. Mi ha aiutato la professoressa di filosofia capace di farci arrivare col ragionamento alla libertà. Sono entrata nella Resistenza nel 1944. Andavo a lezione dal professor Giovanni Gandin di Serravalle, che mi preparava per l'università: era costretto sulla sedia, insegnava per vivere. Faceva parte del Comitato di Liberazione Veneto e mi propose di fare la staffetta di collegamento tra Vittorio Veneto, Treviso e Padova. Ho accettato subito. Da una parte c'erano i partigiani, dall'altra i tedeschi che portavano via gli ebrei: a Orsago passava ogni giorno il treno blindato. Ci aiutavano in molti, la bandiera dei partigiani sul Cansiglio era stata cucita dalle suore di Maria Bambina di Vittorio Veneto e le suore di clausura di San Giacomo di Veglia cucivano le mostrine dei partigiani. Dovevi scegliere da che parte stare»...


 
 
Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci