Mestre. Strage del bus, il volante era bloccato: la perizia sul mezzo ha riscontrato la rottura dell’impianto sterzante

Venerdì 16 Febbraio 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:46

GLI INDAGATI

L’altro aspetto su cui si attende un responso è l’esame delle due scatole nere: la prima che aveva il compito di analizzare i dati del mezzo della società La Linea (velocità, frenata, eventuali anomalie elettriche o meccaniche) e una seconda che custodisce i filmati registrati all’interno del bus. Il fascicolo dell’inchiesta al momento conta quattro indagati: l’ultimo iscritto, in ordine cronologico, è il dirigente dei Lavori pubblici del Comune, nonché responsabile della manutenzione della strada, Simone Agrondi. Gli altri tre indagati, fin dall’inizio, sono i due funzionari dipendenti in linea gerarchica da Agrondi, responsabili rispettivamente del settore Viabilità e delle Manutenzioni, Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro, e l’amministratore delegato della società La Linea, Massimo Fiorese, proprietaria dell’autobus.

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