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Social network, ora d'aria contro divieti fuori dal mondo

Venerdì 7 Febbraio 2014
Prandelli preannuncia che ai Mondiali limiterà o addirittura vieterà l’uso dei social network ai giocatori. Capello e Del Bosque proibirono Facebook e Twitter a inglesi e spagnoli al Mondiale sudafricano. Seedorf vuole proteggere Balotelli, sostenendo che la vicenda della figlia «è un fatto privato». Ma i calciatori continuano a straparlare via internet. Come può dire Seedorf che la "storia" della piccola Pia è un fatto privato quando è SuperMario a sbandierarla ai quattro venti? E che pensare della telenovela Icardi-Maxi Lopez e di Wanda Nara? Sui social è stato postato di tutto e di più proprio dai diretti interessati. In realtà i calciatori continuano a essere fermamente intenzionati a mettere in piazza attraverso la rete pensieri e parole. E' la loro ora d'aria. Le società dovrebbero interrogarsi sui vincoli che hanno imposto alle relazioni dei giocatori con il mondo esterno: un tempo per fare un’intervista bastava una telefonata, ora il calciatore è irreggimentato in uno schema rigido. Solo chi è stato deputato e autorizzato a parlare può incontrare la stampa, vietato qualsiasi approccio non filtrato dalla dirigenza, dichiarazioni spontanee nemmeno a parlarne.   Ma quello che non esce dalla porta, fugge dalla finestra: ed i social sono diventati la valvola di sfogo. E per giunta totalmente fuori controllo. Ora cominciano i divieti. Ma davvero i geniali pensatori ai vertici delle società, allenatori compresi, immaginano di poter rinchiudere il calcio in un mondo a parte? Ultimo aggiornamento: 17:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA