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La regia unica non è rispettosa dei telespettatori e della verità

Lunedì 4 Gennaio 2016
L’ultima, eclatante dimostrazione è venuta dallo sci. Un drone, con telecamera annessa, è precipitato sulla pista dello slalom speciale sfiorando l’austriaco Marcel Hirscher. Tragedia evitata per un soffio. Ma non fosse stato per le riprese "personalizzate" Rai mai avremmo rivisto la scena. Il drone era di Infront Media Sports che da anni ha l’esclusiva delle riprese anche degli sport invernali. E qualcuno aveva evidentemente deciso che noi telespettatori non dovevamo assistere ad alcun replay del drone che precipita. Come peraltro accade ogni domenica negli stadi di calcio, dove una discutibilissima regia ha deciso addirittura che proprio non si devono mostrare striscioni polemici, curve che scioperano e spalti vuoti. Ovvio che qui stiamo parlando di informazione e della relativa completezza: la regia unica si traduce in una sorta di "censura" discrezionale, come se tutto debba apparire necessariamente e per superiore volontà bello e regolare. Qui il problema è il rispetto dei telespettatori e il dovere deontologico di garantire un’informazione professionalmente completa e corretta. D’altra parte se ne vedono (anzi, non se ne vedono...) di tutti i colori. Come il clamoroso flop della regia cinese in occasione della finale di Supercoppa a Pechino, ad agosto dello scorso anno, tra Juventus e Lazio. "Un indegno prodotto" è stato definito da più parti, inguardabile ed imbarazzante, gestito in maniera approssimativa da una società che ha ricevuto in appalto le riprese. Al punto che i telecronisti Rai si sono dovuti più volte scusare per la qualità delle immagini. E le polemiche sono poi esplose a tutti i livelli. Risultati? Zero. Anzi, no. Si è tentato di far diventare un "fantasma" il drone che ha sfiorato uno sciatore. Ma, in fondo, chissenefrega dei telespettatori, quello che conta sono gli affari...  Ultimo aggiornamento: 15:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA