A GAMBA TESA di

Pallotta perderà la partita più importante

Lunedì 20 Aprile 2015
James Pallotta fa notizia. Un presidente contro gli ultras evidentemente è cosa rara. In effetti nel calcio nostrano annunci e preannunci di linea dura sono all’ordine del giorno. Poi tutto torna come prima, anzi peggio.   Nel caso della Roma si è consentito di tutto: non bastavano gli striscioni all’Olimpico contro il dolore di una mamma "sgradita", per non dire di peggio, si è addirittura consentita una manifestazione all’esterno dello stadio da codice penale. Per rendere l’idea uno degli striscioni recitava: "Pallotta maiale". Nessuno è intervenuto, le immagini poi fanno il giro del mondo, tanto più che il presidente è americano. Ancora una volta l’Italia ne esce a pezzi e gli investitori, non comprendendo questo strano Paese, se ne stanno alla larga.   A parole gli attestati di solidarietà per Pallotta si sono sprecati, poi torna il solito copione. E gli episodi si moltiplicano: il campo di Varese devastato, l’irruzione nello spogliatoio del Cagliari. L’Atalanta addirittura ha ritirato la querela contro i tifosi finiti a processo per l'assalto al centro di Zingonia.   Si invocano leggi speciali, si addita ad esempio l’Inghilterra, ma la verità è un’altra. I primi colpevoli sono i club. Tolleranti, timorosi, opportunisti, persino conniventi. Pallotta da buon americano non comprende la presenza di "fottuti idioti" tra il suo pubblico. Gente che danneggia la società e l’immagine internazionale del club. Ma resterà solo, sempre che decida di portare avanti una battaglia di civiltà. In questo contesto è destinato a perdere la partita più importante. Forse se ne sta già rendendo conto. Con buona pace di coloro che urlano parole al vento in inutili dibattiti televisivi forti dei loro ruoli di "irresponsabilità". Ultimo aggiornamento: 14:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA