A GAMBA TESA di

BB, il Milan non è un giocattolo

Martedì 26 Novembre 2013
C'è dunque un colpevole per tutti i mali del Milan. Si chiama Adriano Galliani. Ha speso troppo e male, non è più all'altezza di guidare la "squadra più titolata al mondo". Parola di Barbara Berlusconi, che è corsa da papà Silvio a chiedere la testa dell'amministratore delegato. Ci penserà lei a riportare il Milan nel gotha della calcio mondiale. Certo deciderà Berlusconi (quello vero), ma come dire di no a una figlia? Anche Galliani deve averlo capito, tanto che si sta preparando all'uscita di scena. E senza troppo clamore, almeno da parte sua. Non accetterebbe mai di competere con la "figlia di" ma non perché si tratta di una partita persa, ma per dignità. Galliani ha una competenza come pochi, uno stile che nel calcio italiano non è facile trovare, una professionalità che non può essere messa in discussione. Ed è anche un patrimonio da non gettare alle ortiche. Da presidente di Lega ha governato con serietà e imparzialità, tenendo fermo il timone attraverso ripetute tempeste, senza mai scadere nelle polemiche, ascoltando tutti, facendo gli interessi dei club. Ora BB vuole voltare pagina. Finora si è occupata del Milan a modo suo, si è occupata anche di Pato, quando per un dirigente sarebbe buona regola mantenere le distanze con i propri dipendenti. BB vuole le redini in mano: per domare un cavallo imbizzarrito serve gente nuova. E lei ha le idee chiare. La prima testa da far saltare è quella di Galliani. La rifondazione parte da qui. Auguri BB. Ma il Milan, è bene sottolinearlo, non è un giocattolo. Ultimo aggiornamento: 13:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA