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Bassano, la vergogna della mancata promozione decisa da un tribunale

Lunedì 11 Maggio 2015
Il Bassano ha vinto il campionato di Lega Pro, ma non andrà direttamente in Serie B, come avrebbe meritato, e sarà costretto ad affidarsi alla lotteria dei playoff. Il girone A di Lega Pro, con la relativa promozione del Novara, è stato in realtà deciso da un tribunale e non sul campo. Certo Novara e Bassano hanno chiuso entrambe a 74 punti, e gli scontri diretti sono sfavorevoli ai veneti, ma oltre alla storia "sportiva", ce n’è un'altra: perché il Novara il 28 aprile - cioè nella fase più delicata del campionato - ha ottenuto la restituzione dalla Corte di appello federale di 5 degli 8 punti che in primo grado gli erano stati tolti dalla commissione Disciplinare per inadempienze economiche relative alla scorsa stagione. Punti che vanno e vengono e non è detto nemmeno che anche la restante penalità di 3 punti non sia rivista, anche se ormai sarebbe inutile. Una decisione di tale portata nel rush finale, con una classifica definita, è una vergogna. È su questo aspetto che si è soffermato, prima dell’ultima giornata, il presidente del Bassano, Stefano Rosso, con una lettera-denuncia inviata al presidente del Coni, Giovanni Malagò, al presidente della Figc, Carlo Tavecchio, al n. 1 della Lega Pro, Mario Macalli e al procuratore generale dello sport, Enrico Cataldi. Il Bassano è infatti una squadra modello, da tutti i punti di vista, correttezza di gestione ma anche di comportamenti, a partire dall’introduzione del "terzo tempo" con gli avversari, in stile rugby. «I miei 20 anni di gestione del Bassano sono stati impreziositi da numerosi successi sportivi - scrive il presidente Rosso - ma ancora di più caratterizzati da una conduzione, tecnico-sportiva e economica-finanziaria, che, senza peccare di superbia, si può certamente definire virtuosa. Da sempre onoriamo puntualmente tutti gli impegni economici, nei confronti dei tesserati, fornitori, dipendenti, enti, non abbiamo mai subito alcun deferimento per violazioni amministrative, né di altro tipo». Poi Rosso arriva al dunque: «Perché il Novara, dopo aver postergato il pagamento di stipendi e contributi Irpef di maggio e giugno 2014, è stato giudicato solo il 15 aprile 2015, quasi un anno dopo la violazione, ricevendo la sanzione di 8 punti di penalizzazione, di cui 5 restituiti il 28 aprile 2015 a due giornate dalla fine del torneo? Perché si è aspettato tanto?». E ancora: «Perché, a distanza di un anno, non conosciamo ancora le motivazioni di queste decisioni, in quanto appellabili davanti al collegio di Garanzia dello sport?». Rosso mette infine l’accento sulle «perplessità di una famiglia che, oltre a non ricavare alcuna utilità economica dal calcio, si sta interrogando sull'opportunità di investire ulteriormente nel sistema». Qualcuno risponderà alle istanze di un società che chiede «regole chiare e insuperabili»? Malagò e C., se ci siete, battete un colpo. Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA