A GAMBA TESA di

Arbitri d'area, inutili e costosi

Mercoledì 3 Dicembre 2014
Gli arbitri d’area sono del tutto inutili, se non dannosi. E costano. Tanto. Un milione e mezzo di euro l’anno. L’esperimento voluto da Platini e sostenuto da Collina per disinnescare la mossa di Blatter di aprire alla tecnologia dopo il gol fantasma di Germania-Inghilterra 4-1 ai Mondiali 2010 si sta rivelando fallimentare. L’ultima riprova il gol-non-gol in Milan-Udinese che ha fatto infuriare Galliani.   Ma la lista sarebbe lunga e non solo di gol non visti dall’addizionale, ma anche di equivoci e fraintendimenti con l’arbitro, a volte addirittura indotto a cambiare decisioni in realtà giuste. Insomma, non ci siamo. Oltretutto anche la Federcalcio deve operare una pesante spending review e non solo per il taglio dei contributi da parte del Coni. E gli addizionale costano una cifra: mille euro a testa di gettone a partita, più le spese di viaggio, vitto e alloggio. Ha ragione Galliani, l’utilizzo della tecnologia non è più rinviabile, anche se su questo fronte c’è l’ostracismo degli arbitri, oltre a quello dell’Uefa di Platini. La posizione ufficiale del presidente Nicchi è estremamente chiara: «La tecnologia? Soldi buttati». Una difesa corporativa dei "posti di lavoro"? Di certo c’è il timore di un taglio pesante di risorse per il mondo arbitrale: almeno il 10 per cento su un budget annuo di 40 milioni. Quindi via gli addizionali, ma anche una revisione del "sistema", con tagli alle spese di gestione, dalle commissioni ai raduni, alle riunioni "politiche" e tecniche. «Torneremo all’arbitro con la pancia, viene colpita la qualità», minacciano gli arbitri. Ma opporsi alla tecnologia è un’autorete clamorosa, il futuro non si ferma con posizioni anacronistiche. Dieci occhi umani non valgono una telecamera. Ultimo aggiornamento: 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA