​Lega, insulti e tensioni. Stefani: stop polemiche. E Marcato apre a sinistra

Venerdì 1 Marzo 2024, 08:55
Toni Da Re e Roberto Marcato
di Alda Vanzan
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VENEZIA - «Bisogna lavorare, non fare polemiche». Quando a metà mattinata le agenzie di stampa battono la nota del segretario della Lega veneta, c'è chi si domanda: «Ma con chi ce l'ha Alberto Stefani?». In realtà i più attenti avevano già individuato l'obiettivo, perché è vero che da un pezzo i panni sporchi non si lavano più in casa e sono in tanti a lamentarsi, ma le parole dell'europarlamentare Toni Da Re sono parse inaccettabili. «Il 9 giugno assisteremo a un disastro annunciato - ha detto da Re a Repubblica -. Un sondaggio interno dà la Lega al 5,5%. Il giorno dopo Salvini si deve dimettere. O il cretino se ne va con le buone, o andiamo tutti a Milano in via Bellerio e lo cacciamo con le cattive». Così Stefani ha lanciato il monito: «Nel momento in cui finalmente, dopo 30 anni di battaglia politica, l'Autonomia richiesta dai veneti con un referendum sta per essere approvata in Parlamento, bisogna lavorare e non fare polemica. Mi riferisco soprattutto a chi fa polemiche da anni e ha da poco perso tutti i congressi in Veneto, da ultimo quello nazionale, e non di poco. Chi vuole bene al Veneto e alla Lega deve lavorare, lavorare e lavorare».
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