Il prof Barbujani: «Le razze non esistono, il razzismo? Se non fosse una tragedia sarebbe una barzelletta»

Lunedì 29 Gennaio 2024, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 10:19

Nel 2002 ha pubblicato "Dopoguerra" un romanzo ambientato proprio in Polesine: a cosa si è ispirato?


«Mi sono ispirato alla storia della mia famiglia e ai tanti racconti che ho ascoltato da piccolo appunto sul Dopoguerra. A quell'epoca (il libro si svolge nel 1957) c'erano tante speranze poi, diciamo, abbastanza deluse. E c'erano ancora tante divisioni, tanti livori legati a ciò che era successo; volevo riflettere su certe pulsioni che resistevano benché il conflitto fosse finito da 12 anni. E volevo anche rievocare il paesaggio in cui sono cresciuto, fatto di vasti orizzonti, campi, canali e sacche».


Pensa di scrivere altre opere di fantasia ambientate nella sua terra d'origine?


«Sinceramente no. A me piace molto la narrativa, ma non ho più la pazienza di sottostare alle pressioni e alle imposizioni delle case editrici di oggi. Per l'ultima fatica di questo genere sono diventato matto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA