Santo Bernardo Facini, l'inventore di strumenti per misurare tempo e spazi

Lunedì 17 Aprile 2017 di Alberto Toso Fei
Illustrazione di Matteo Bergamelli
Astronomo, matematico, costruttore di strumenti scientifici, ma soprattutto inventore: Santo Bernardo Facini fu l'ideatore del “Goniometro per il rilevamento con la bussola”; del “Ciclometro Proporzionale” per il calcolo delle aree curvilinee; del “Compendio Nautico” per misurare ora, latitudine, longitudine e fase lunare; del “Trigometron” per il calcolo dei lati del triangolo senza conoscere la misura dell'ampiezza degli angoli; del “Horometrum” per conoscere l'ora dell'alba e del tramonto, e la lunghezza di ogni giorno dell'anno; e del “Planisferologio”, un vero universo in miniatura.

Nato a Venezia nel 1665 da una famiglia di origine bolognese, nulla si sa dei suoi studi giovanili. Eppure le sue conoscenze furono vastissime nell'ambito della matematica e dell'astronomia, e presto iniziò a offrire i suoi servigi per alcune case regnanti, come quando mise a punto quindici esemplari di uno strumento di misurazione per Guglielmo Federico di Brandeburgo-Ansbach – nel quale inserì il Trigometron – o quando passò al servizio del duca di Parma Francesco Farnese, presso la corte del quale concluse i suoi giorni.

La sua avventura veneziana iniziò nel 1690, quando aprì una bottega di riparazione e costruzione di strumenti nautici. A quel tempo era già sposato da nove anni e futuro padre di cinque figli. Il primo esempio documentato della sua produzione è un goniometro per rilevamento con bussola, realizzato nel 1694 e conservato ancora oggial Museo Storico Navale di Venezia. La sua attività veneziana proseguì tra  riparazioni e invenzioni per oltre un ventennio: l'ultima invenzione realizzata in laguna da Facini, nel 1714, si chiama “Spire Logaritmiche” (in sostanza un calcolatore logaritmico, un esemplare del quale si trova All'Adler Planetarium di Chicago).

Poi, nel 1717, la svolta: chiamato alla corte del duca di Parma per occuparsi del restauro dello “Sferologio” (un orologio meccanico di forma sferica costruito in origine da Bartolomeo Ferrari per Giovanni Gonzaga), ottenne la nomina di “meccanico” personale della duchessa Dorotea Sofia di Neuburg, moglie di Francesco Farnese, che pose Facini e la sua famiglia sotto la sua personale protezione, tanto che nel 1720 questi affittò la casa e il negozio di Venezia e si trasferì definitivamente a Piacenza.

Fu la duchessa a chiedergli di realizzare qualcosa che superasse in bellezza e complessità ciò che era esistito fino a quel momento, e Facini ideò uno strumento nel quale inserì tutte le sue conoscenze matematiche, tecnologiche e astronomiche: il “Planisferologio”, un vero apparato astronomico con ventiquattro funzioni, tra cui i minuti e le ore astronomiche, le eclissi solari e lunari, gli equinozi e i solstizi, i tempi dell'alba e del tramonto regolabili secondo la latitudine, il passaggio dei pianeti allo zenit.

“Pare incredibile come l'autore abbia potuto immaginare e mettere insieme in uno spazio relativamente piccolo un sistema di tante ruote, e rocchetti, e leve, e molle, ed eccentrici, ed altri organi diversi - un vero portento di meccanica e di cinematica”, scrisse nel 1894 il padre domenicano Giambattista Embriaco, grande costruttore di orologi ad acqua. Oggi il Planisferologio è conservato nei Musei Vaticani.

Facini morì a Piacenza nel 1731 e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria degli Speroni (oggi San Fermo) con funerali solenni, per diretto interessamento della duchessa Dorotea Sofia.
Ultimo aggiornamento: 19:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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