Pietro Gallo, il ginnasta che con Reyer diede vita alla prima società sportiva

Lunedì 3 Luglio 2017
Illustrazione di Matteo Bergamelli
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Se tra i padri della ginnastica moderna veneziana e nazionale è più facile ricordare Costantino Reyer, meno immediata è l'associazione dei fasti ginnici lagunari col nome di Pietro Gallo, in fondo il più “veneziano” tra i due, che con Reyer, Domenico Pisoni e Francesco Ravano fondò il 15 marzo 1869 la Federazione Ginnastica d’Italia – la prima federazione sportiva della storia del nostro paese – seguita nel 1872 dalla Società Veneziana di Ginnastica Costantino Reyer, così chiamata in onore dell'amico triestino, allora suddito austro-ungarico, trasferitosi nel frattempo a Graz.

Reyer e Gallo si erano conosciuti giovanissimi a Livorno, dove Gallo era andato a insegnare all'Istituto nautico dopo aver preso il brevetto alla Scuola militare di Torino. Siamo in un'epoca di pionieri dell'attività fisica: la mentalità sta cambiando, i benefici derivanti dalla ginnastica cominciano a essere riconosciuti. Il sodalizio tra i due è fortissimo e durerà anche dopo che Reyer avrà lasciato Venezia, come raccontano Giorgio Crovato e Alessandro Rizzardini in un libro, “Costantino Reyer e Pietro Gallo, le origini degli sport moderni a Venezia”.

Nato a Lissaro – allora nel vicentino – nel 1841, Gallo sceglierà la laguna come sua dimora permanente (anche dopo aver studiato al Liceo Santa Caterina, che diventerà di lì a poco Foscarini), e davvero sotto la sua guida la ginnastica e la cosiddetta “educazione fisica” divengono ben presto centrali anche nelle scuole: i maestri di ginnastica sono sottopagati, la disciplina fisica non è obbligatoria. Lo diventerà, in tutta Italia, il 7 Luglio 1878; ma già quattro anni prima, nel 1874, sotto la direzione di Pietro Gallo il Comune di Venezia ne aveva reso obbligatorio l'insegnamento. La ginnastica si tiene tra i banchi, con le finestre aperte, e spesso gli esercizi sono accompagnati dal canto.

La Società sportiva nel frattempo si arricchisce di discipline come la scherma, il canottaggio, il calcio, l’atletica e la pallacanestro (nel 1920). L'amministrazione comunale concede ai “ginnasiarchi” l'androne di Palazzo Diedo, prima che la Reyer possa trovare – dal 1914 – la sua sede naturale nell'ex Scuola Grande della Misericordia. “Misericordia” e “Reyer” da allora, per decenni, diverrà un connubio inscindibile.

Grazie a Gallo viene riconosciuto alla città di Venezia questo ruolo di apripista: nel corso del VII Congresso ginnastico italiano – che si tiene a Roma il 15 novembre 1876 (il primo si era tenuto a Venezia nel 1869 proprio grazie a Reyer, Gallo e Pisoni) – viene conferito al Comune un diploma d'onore per l'incremento dato all'istruzione ginnastica nelle scuole, oltre alla medaglia d'oro della Federazione ginnastica d’Italia.

È l'inizio di un cammino glorioso, che attraverso affermazioni importanti ma soprattutto il lavoro costante e quotidiano per far riconoscere il valore dell'attività fisica, arriva all'istituzione delle Olimpiadi per mezzo di Pierre de Coubertain e alla nascita dello sport moderno. Pietro Gallo, eroe un po' dimenticato di questa epopea, morirà il 23 novembre 1916. È un giovedì. L'Italia è in guerra, e la notizia più frequente sui giornali del giorno dopo è l'undicesimo duello vittorioso di Manfred von Richthofen, “il Barone Rosso”, che sul fronte occidentale abbatte l’aereo del maggiore Lanoe Hawker, asso dell’aviazione britannica.
Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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