Cinto Euganeo. Nessuno compra l'ex villa di Galan, andrà alle onlus: fu confiscata dopo il processo per le tangenti del Mose

Lunedì 26 Giugno 2023 di Angela Pederiva
Villa Rodella

PADOVA - Da emblema del potere azzurro a sede di attività sociali. È la parabola di villa Pasqualigo Pasinetti Rodella a Cinto Euganeo, meglio nota come ex residenza del prima governatore e poi ministro Giancarlo Galan, a cui era stata confiscata nel 2014 nell’ambito del patteggiamento per corruzione da 2,6 milioni di euro (più 2 anni e 10 mesi di reclusione) davanti al Tribunale di Venezia.

Dopo aver tentato inutilmente di venderlo, l’Agenzia del Demanio ha deciso di inserire il complesso cinquecentesco in un programma sperimentale di concessione agevolata agli enti del Terzo settore: il piano parte dal Veneto, coinvolgendo pure tre dismessi caselli ferroviari a Pieve di Cadore e il villino Rossi di Schio.

IL DEGRADO

Non potranno monetizzare alcunché, dunque, i creditori dello scandalo Mose. Dal momento che è andata deserta l’asta per la cessione, con base fissata a 2.724.000 euro, lo Stato non ha incassato nulla, tanto meno la Regione a cui la Corte dei Conti aveva destinato un risarcimento 5,2 milioni per il danno d’immagine patito. In questo modo non è stata cancellata però neanche l’ipoteca al tempo iscritta da Veneto Banca, i cui crediti deteriorati sono passati in gestione ad Amco, la società controllata dal ministero dell’Economia a cui sarebbe dovuto andare il 60% dell’eventuale ricavato. Alla fine l’unica utilità per l’istituzione pubblica sarà quella di vedere valorizzato il compendio, anziché osservarlo sprofondare nel degrado fra saccheggi e incuria, come evidenziava negli anni scorsi la stessa Agenzia del Demanio disponendo la potatura di «infestanti, cespugli e rampicanti», cresciuti là dove una volta fiorivano le rose gialle, rosse e soprattutto rosa, nonché i tulipani Berlusconi.

IL BANDO

È decisamente finita un’epoca, rispetto ai fasti di allora. «Oggi è in ottimo stato manutentivo», scrivevano ancora nel 2018 il compianto soprintendente Andrea Alberti e la presidente della commissione regionale Renata Codello, nella relazione che attestava l’interesse culturale del bene situato in un’area di 13.571 metri quadrati. «Stato conservativo: sufficiente», è invece l’indicazione ora contenuta nel memorandum della procedura attivata grazie al Codice del Terzo settore. Il bando prevede che, entro il prossimo 11 dicembre, le realtà che operino senza scopo di lucro e che siano iscritte al registro unico nazionale, possano candidarsi ad ottenere in affidamento l’immobile per un minimo di 6 e un massimo di 50 anni. Per fare cosa? «Attività di interesse sociale - culturali, artistiche, ricreative, editoriali di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato, di interesse generale, turistiche di interesse sociale, culturale o religioso - in risposta ai bisogni locali, del bacino territoriale di riferimento, in coerenza con le politiche e la cultura del territorio, nel rispetto della storia dell’immobile e del sistema paesaggistico ambientale di riferimento». 

IL VALORE

È lo stesso destino che si profila per il casello Roccolo, il casello Ronchi e la stazione Sottocastello nel Bellunese e per il villino Rossi nel Vicentino, anche se i valori economici e simbolici sono ben diversi. I reliquati ferroviari novecenteschi sono sostanzialmente dei ruderi; l’edificio ottocentesco con annesso parco è indubbiamente più pregiato, ma «necessita di importanti interventi di manutenzione straordinaria». In ogni caso niente di paragonabile al compendio sui Colli Euganei: villa su tre livelli e barchessa su due, chiesetta in posizione sopraelevata e fabbricati destinati a deposito, magazzini e altri servizi. Specifica l’Agenzia del Demanio: «Edificato dal tardo Cinquecento, originariamente fu di proprietà dei patrizi Pasqualigo, i quali, dopo una serie di rifacimenti secenteschi, la cedettero ai Pasinetti, anch’essi veneziani; passo quindi alla famiglia padovana dei Rodella che intraprese un restauro con importanti rimaneggiamenti ed un ampliamento. Venduta a un’asta giudiziaria nel 1999, è stata acquistata dall’allora governatore regionale Giancarlo Galan, al quale venne definitivamente confiscata nel 2014». Dieci anni dopo, burocrazia permettendo, potrà iniziare il nuovo capitolo della sua lunga storia.

 

Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 12:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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