​Inchiesta tangenti Anas: arrestato
anche l'imprenditore Giuliano Vidoni

Giovedì 22 Ottobre 2015 di Paola Treppo
L'arresto del sottosegretario Meduri
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FRIULI - La Guardia di finanza ha eseguito una serie di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Roma nei confronti di dirigenti e funzionari dell'Anas. Coinvolti nell'inchiesta, su diversi episodi corruttivi, anche alcuni imprenditori titolari di società vincitrici di appalti per importanti opere pubbliche e avvocati.



Tra questi Giuliano Vidoni, 70 anni, della omonima azienda di costruzioni, la Vidoni spa di Tavagnacco (Udine) che è finito agli arresti domiciliari insieme a Giuseppe Luigi Meduri - sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture per due anni, dal maggio 2006 al maggio 2008; dal gennaio 1999 all'aprile 2000 aveva ricoperto la carica di presidente della Regione Calabria -, l’avvocato Eugenio Battaglia, e altri due imprenditori, Concetto Logiudice Bosco e Francesco Domenico Costanzo.



L'operazione "Dama Nera"

Trecento i finanzieri impegnati nell'esecuzione delle ordinanze emesse dal nell'ambito dell'inchiesta della Gdf denominata 'Dama nera'. Complessivamente si tratta di 10 provvedimenti: cinque riguardano dirigenti e funzionari di Anas spa della direzione generale di Roma, tre sono a carico di imprenditori titolari delle società aggiudicatrici degli appalti, uno è scattato nei confronti di un avvocato e uno nei confronti dell'ex sottosegretario. Le ordinanze sono scattate "sulla scorta degli elementi di reità acquisiti nel corso delle indagini svolte dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, coordinati dalla procura di Roma.



I reati contestati

I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere, alla corruzione per l'esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri di ufficio, dall'induzione indebita a dare o promettere utilità al voto di scambio. Il gip ha disposto inoltre un sequestro per equivalente nei confronti di tutti i dipendenti pubblici per 200 mila euro. La Guardia di finanza ha seguito una novantina di perquisizioni in Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo.



L'indagine

Secondo la ricostruzione degli investigatori, Meduri da un lato si sarebbe adoperato per mettere a disposizione il suo pacchetto di voti a favore del fratello della 'Dama nera', candidato alla regione Calabria nelle liste dell'Udc, e dall'altro si sarebbe dato da fare per fargli ottenere un importante incarico all'interno di una società partecipata della Regione, sempre dietro richiesta della Accroglianò dopo il fallimento del fratello alle elezioni. In cambio, sostengono la Guardia di Finanza e la procura di Roma, l'ex sottosegretario avrebbe chiesto l'assunzione e la riconferma in Anas di due geometri a lui vicini. Meduri, inoltre, avrebbe fatto da intermediario tra la stessa Accroglianò e due imprenditori catanesi - Concetto Bosco Lo Giudice e Francesco Costanzo - che avrebbero ritardato il pagamento di una tangente. La mazzetta sarebbe relativa alla vicenda che ruota attorno all'appalto da 145 milioni per la realizzazione della cosiddetta 'Variante di Morbegno', in Lombardia. L'appalto, infatti, era stato vinto dai due imprenditori catanesi che, attraverso Meduri, avrebbero chiesto all'Anas, e dunque alla Accroglianò, l'autorizzazione alla

cessione di un ramo d'azienda. In realtà, dicono gli investigatori, si trattava di una una vera e propria cessione del contratto d'appalto, pratica normativamente illecita. Per queste 'pratiche' gli investigatori hanno documentato almeno sei passaggi di denaro, dal dicembre 2014 all'agosto 2015, per un totale di circa 150 mila euro".





La posizione di Vidoni

Nei confronti di Vidoni è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare e l’uomo è agli arresti domiciliari; fermato nella notte dalla Guardia di finanza a Roma, nell’albergo della capitale in cui soggiornava, sta tornando il FriuliVg con le forze dell’ordine per raggiungere la sua casa. L’accusa nei suoi confronti sarebbe quella di corruzione, in relazione, secondo l’accusa, a una dazione di denaro o a una promessa di assunzione di una persona che sarebbe stata fatta ai dirigenti e funzionari di Anas “corrotti” per ottenere i pagamenti degli stati d’avanzamento di alcuni lavori eseguiti dall’azienda per conto di Anas. Secondo quanto si è appreso, le Fiamme gialle hanno eseguito anche perquisizioni presso la sua abitazione e la sede della società, su delega della Procura di Roma.



“La posizione è più defilata, tanto che sono stati concessi gli arresti domiciliari - spiega il suo avvocato, Luca Ponti, che ora inizierà a studiare la linea di difesa in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si terrà la prossima settimana -. In questo momento stiamo cercando delle soluzioni perché la vicenda non abbia delle ricadute sulla continuità d’impresa”.





Chi è la Vidoni Spa

Nata nel 1954 come ditta individuale a Forgaria nel Friuli, su iniziativa di Giacomo Vidoni, la realtà è cresciuta negli decenni nel campo dell’ingegneria civile, industriale e infrastrutturale. Ha realizzato numerose opere pubbliche, in Italia e all’estero, aggiudicandosi diversi appalti anche con l’Anas in tutta Italia. A oggi, la Spa sta seguendo dei cantieri stradali Anas in Sardegna e Calabria, del tutto estranei all’indagine.
Ultimo aggiornamento: 21:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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