Più ricoveri e cure: Agordo cresce e spicca nella rete ospedaliera

Sabato 9 Settembre 2023 di Eleonora Scarton
Più ricoveri e cure: Agordo cresce e spicca nella rete ospedaliera

AGORDO (BELLUNO) - Poco meno di tre mesi fa, alla cerimonia di intitolazione dell’ospedale di Agordo a papa Luciani, l’assessore alla sanità regionale Manuela Lanzarin parlò chiaro: «Vuole rappresentare un momento di partenza e di attenzione massima da parte della Regione verso quelle zone più disagiate e periferiche. Consapevole del fatto che ogni territorio deve avere pari dignità». Da quella cerimonia del 24 giugno scorso non sono mancati i segnali dell’attenzione alla sanità di montagna. E oggi l’ospedale Giovanni Paolo I è in ottima salute: sono in crescita il numero delle prestazioni anche rispetto al pre Covid, con una forte attrattività da fuori provincia soprattutto nel periodo invernale quando il polo di Agordo diventa punto di riferimento per gli sciatori che accusano traumi, anche importanti.

IL BILANCIO

Ieri, nella struttura di Agordo, è stata presentata alla stampa l’attività delle unità operative presenti all’interno della struttura che eroga servizi sanitari a tutta la parte alta della provincia di Belluno. «Un’area vasta – ha ricordato il commissario dell’Ulss 1 Dolomiti, Giuseppe Dal Ben – a cui va data l’attenzione migliore possibile». E il numero uno dell’azienda sanitaria bellunese ha proseguito: «Si tratta di un ospedale che pur essendo piccolo dà risposte concrete di carattere internistico ed emergenziale. E per tutto il resto è comunque in rete con gli altri ospedali dell’Azienda Ospedaliera, ed in particolare Belluno». «La sanità di montagna non è dimenticata - ha ribadito Dal Ben -: il complesso che si sta sviluppando al Giovanni Paolo I di Agordo è qualcosa di importante».

LA FOTOGRAFIA

I primari hanno snocciolato quelli che sono i dati relativi all’attività dell’ospedale agordino. Una struttura che presenta quattro unità operative, ossia quelle di medicina generale, ortopedia e traumatologia, anestesia e rianimazione e accettazione e pronto soccorso a cui vengono affiancate altre unità semplici dipartimentali.

Prendendo in esame il periodo gennaio-luglio 2023, i ricoveri sono stati 715, un +3,5% rispetto allo stesso periodo del 2022 mentre gli accessi al pronto soccorso 7.666 ossia +8%. In aumento le prestazioni ambulatoriali, «e questo vuol dire che i cittadini trovano una risposta valida alle loro necessità» ha sottolineato il direttore sanitario dell’Ulss 1 Dolomiti Maria Caterina De Marco. In termini di numeri, tra gennaio e luglio 2023 sono state 30mila 562 (+6% rispetto allo stesso periodo del 2022) di cui 907 di medicina generale (+20%) e 6.621 di radiologia (+20%). Infine, il numero totale degli interventi eseguiti sempre nel periodo gennaio-luglio sono stati 1.111. Altro aspetto su cui vale la pena porre l’accento è quello relativo alla chirurgia vascolare, novità introdotta nel corso del 2022. In tutto l’anno sono stati eseguiti 79 interventi di questo tipo, lo stesso numero eseguito nel periodo gennaio luglio di quest’anno.

L’ECCELLENZA

Quello che si rileva è poi un numero crescente di interventi traumatologici, «soprattutto nel periodo invernale quando ci sono molti sciatori – sottolinea il primario di ortopedia Federico Botto -. Molti, anche da fuori Ulss, se si fanno male nel nostro territorio scelgono di farsi operare qui, e questo vuol dire che hanno fiducia nel nostro operato, che è professionale e di qualità». Ed in ambito emergenziale, nelle vallate agordine, fondamentale è l’apporto che viene dato dalle realtà volontaristiche, ed in particolare le varie croci che supportano nei casi meno gravi la centrale del 118.

OSPEDALE DI COMUNITÀ

Soprattutto nei nostri territori montani diventa sempre più strategico avere delle strutture intermedie, com’è quella dell’ospedale di comunità. Un servizio riattivato nel luglio del 2021 che ha visto alcuni importanti interventi (costo complessivo 50mila euro coperti dal fondo del Pnrr) che hanno permesso di ricavare 17 posti letto. Una riattivazione importante per la vallata, come confermano i numeri degli utenti che hanno utilizzato il servizio. Nel 2022 sono stati accolti infatti ben 162 utenti mentre, nel primo semestre 2023, 68. «Possono sembrare numeri esigui ma se pensiamo che una degenza va mediamente dai 30 ai 60 giorni comprendiamo il valore dei numeri», sottolinea De Marco.

Ultimo aggiornamento: 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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