Quando gli studiosi hanno tirato le somme di un lavoro lungo durato dieci anni, si sono resi conto del dato sbalorditivo.
L’ANALISI
Sotto la lente degli studiosi del Consiglio nazionale delle ricerche e del Dipartimento, anche la nicotina e i cannabinoidi, quindi i derivati dalla combustione della cannabis. «Nel corso degli anni la concentrazione di nicotina non è cambiata, mentre invece abbiamo notato un aumento del cannabidiolo - dice Catia Balducci, chimica, prima firma dello studio e ricercatrice del Cnr-Iia - Supponiamo questo sia dovuto dalla vendita legale della cosiddetta “cannabis light”. Ciò che ha colpito è l’aumento delle concentrazioni di cocaina in aria, aumentata del 60% in dieci anni, con la centralina di Cinecittà che ha dimostrato numeri superiori agli altri due punti di rilevazione. Comunque, la concentrazione media a Roma è di 0,5 nanogrammi per metrocubo, un valore nell’ordine di un milionesimo della concentrazione delle Pm10, un numero molto basso che non equivale a un abuso di sostanze stupefacenti, visto che in una dose di cocaina ci sono circa 10 microgrammi».
LE SOSTANZE
Nelle Pm10 c’è un mix di particelle, da quelle naturali (come quelle derivate dalle eruzioni vulcaniche o quelle delle rocce erose dai venti) a quelle derivate da ogni genere di attività umana (come le combustioni o le emissioni delle auto e delle caldaie), ma anche gli inquinanti che derivano dalle attività quotidiane di ognuno di noi. In questa grande galassia, ci sono anche (sebbene in piccolissima parte), le sostanze psicotrope. Il trend del consumo degli stupefacenti sembra dunque essere in ascesa. «Dalle analisi che facciamo per varie finalità confermiamo, anche sui decessi per morte violenta, un’elevata percentuale di cocaina - spiega la professoressa Sabrina Strano Rossi, tossicologa forense dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - E lo notiamo su coloro che guidano e che vengono sottoposti ad analisi tossicologiche. Vediamo un uso molto frequente sia della cocaina sia dei derivati della cannabis».
Non è che respirando l’aria di Roma ci si possa drogare, ma si tratta di un indicatore (quello legato all’aumento in un decennio) che fa riflettere riguardo alla crescita dei consumi degli stupefacenti in città. Ma cosa accade quando si assume una dose di cocaina? «È una sostanza che viene assunta per la sua capacità euforizzante e stimolante che provoca una dipendenza psicologica molto forte, danni a livello del sistema nervoso centrale e a livello cardiaco. Dipende se un soggetto è sensibile o predisposto, ma può provocare la morte». E non è che smettendo di drogarsi tutto torna come prima. «Alcuni studi dimostrano che i danni sul sistema nervoso sono irreversibili, si vede che il cervello rimane come spento», prosegue la studiosa, che sottolinea poi «tutti i rischi della sostanza quando ci si mette alla guida o che possono causare danni alla salute di terzi. La cocaina provoca un aumento dell’aggressività e, di conseguenza, anche un aumento della possibilità di essere coinvolto in episodi come le risse».
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