SCORZE' (VENEZIA) - Non è riuscito a sopravvivere l'operaio 37enne originario di Scilla (Reggio Calabria) caduto dal tetto di un edificio mentre era al lavoro a Gardigiano il 18 luglio.
Giuseppe Misitano, residente a Isola Rizza (Verona) lavorava per la ditta Nicola Coperture e Impermeabilizzazioni nel Veronese, specializzata nella rimozione di coperture in amianto civili e industriali, anche di piccole entità, compresa la bonifica. L'azienda si occupa inoltre di sovracoperture su tetti in amianto, senza rimozione con i vari sistemi di coperture. Alle 9 di martedì del 18 luglio l'operaio stava montando delle lastre di copertura a sandwich all'azienda agricola Pesce Massimo in via Frattin 8 a Gardigiano. Pare sia improvvisamente scivolato e alle 9,50 è stato trasportato d'urgenza all'ospedale dell'Angelo di Mestre.
Per 10 giorni è stato sottoposto allo stretto controllo degli specialisti. Cadendo al suolo il giovane ha subito un trauma cranico, ferite al torace e agli arti. La chiamata di aiuto al 112 è arrivata pochi minuti dopo le 9 dal capannone dell'azienda agricola. L'operaio era salito sul tetto per sostituire le lastre di copertura ma pare non fosse agganciato al dispositivo "linea vita" posta sul colmo del tetto e sia caduto al suolo riportando i gravi traumi.
Addolorate le parole del sindaco di Scorzè Nais Marcon sull'accaduto: «Morire in questo modo e a questa età mentre si lavora è inconcepibile. Speriamo che le indagini per la morte del giovane escludano la negligenza del lavoratore o di chi lo dirigeva». Amareggiato e incredulo anche Dario De Rossi della segreteria Cisl Venezia: «Non più tardi del 13 luglio scorso, come Cisl Venezia abbiamo sottoscritto in Prefettura un protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e adesso è arrivato il momento di dare gambe a questo accordo perché non si può continuare a morire sui luoghi di lavoro».