Trasporto pubblico, svolta delle aziende del Friuli: «Qui l’elettrico non conviene»

Venerdì 19 Gennaio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 17:03

COSA SUCCEDE

Qui Pordenone, Friuli Occidentale. L’azienda di riferimento è l’Atap, che in seno alla società Tpl Fvg gestisce il trasporto pubblico su gomma sul piano urbano e anche dal punto di vista extraurbano. L’azienda non ha alcun autobus elettrico nella sua flotta, ma si prepara a riceverne sette entro la fine del 2025. Saranno però gli unici, essendo figli di un ordine pregresso. «Per il futuro non abbiamo in programma altri investimenti in questo senso», ha fatto sapere il presidente dell’Atap di Pordenone, Narciso Gaspardo. Perché? A monte c’è uno studio, commissionato a un team di esperti dalla stessa Atap. E i risultati sono inequivocabili: l’elettrico, per com’è fatta la provincia di Pordenone, non conviene. «Infatti Atap avrà quest’anno sedici nuovi autobus a metano liquido», conferma sempre Narciso Gaspardo, vertice della società di trasporto. I nuovi investimenti, infatti, fuggono dall’elettrico per collocarsi nelle vicinanze di altre fonti di energia per muovere gli autobus del futuro. «Dobbiamo calcolare - prosegue Gaspardo - che le uniche due stagioni in cui l’elettrico mantiene un’autonomia accettabile sono la primavera e l’autunno. D’inverno il freddo ci costringe a riscaldare i mezzi, utilizzando le stesse batterie. D’estate dobbiamo raffreddarli, e il discorso rimane lo stesso».

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