Geolier, chi è il padre Vincenzo Palumbo: «Quando ho vinto la serata cover mi ha detto: Vabbuò, ma hai mangiato?»

Lunedì 12 Febbraio 2024, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 07:25

L'infanzia

Vero nome Emanuele Palumbo, a cinque anni fu stregato da un album di 50 Cents. Cresciuto ascoltando i Club Dogo e i Co'Sang di Luchè (che ha portato sul palco nella serata delle cover), ha scritto il primo brano a 12 anni e, come tanti rapper, si è fatto le ossa con le gare di freestyle. Poi Emanuele è diventato Geolier, parola francese per secondino, come vengono chiamati gli abitanti di Secondigliano. Il quartiere in cui è cresciuto, uno dei più difficili di Napoli, gli ha dato un'impronta molto forte: «Per me questo non è lavoro, il lavoro è altro. Io arrivo da Secondigliano, a 7-8 anni lavoravo a casa a montare viti e bulloni». Alla serata delle cover è arrivato primo (tra fischi e polemiche) e ha raccontato: «Mio padre Vincenzo che mi ha insegnato tutto, mi ha chiamato e ha detto: `il primo posto, vabbuò, ma hai mangiato?´».

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