Pd, Renzi: «Liste? Abbiamo scelto la migliore squadra per vincere»

Sabato 27 Gennaio 2018
Pd, Renzi: «Liste? Abbiamo scelto la migliore squadra per vincere»

«Siamo convinti di aver messo in lista la miglior squadra per vincere». Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, presentando le liste dei candidati dem pubblicate definitivamente, dopo un ulteriore slittamento per sistemare le quota rosa, verso l'una di notte sul sito del partito. «È impressionante scorrere l'elenco delle candidature, da quelle nuove, da chi scelto di accompagnare il Pd senza alcun paracadute, personalità del mondo civile e accademico, a chi ha scelto di provare a varcare per la prima volta l'ingresso di Camera e Senato, a chi è un politico di vecchio corso.

Il vantaggio di questa legge elettorale è che vai sul territorio».

«Grazie al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, candidato a Roma 1 e nelle circoscrizioni Marche e Catania. Grazie a tutti i ministri, specie a Marco Minniti che dovrà fare doppio lavoro: nell'uninominale a Pesaro e al proporzionale a Venezia e Salerno: questo dimostra che nel centro sud il Pd in prima linea in tema di sicurezza», ha detto il segretario Pd, che in nottata, dopo aver citato "un'incomprensione", ha recuperato  il ministro Claudio De Vincenti, in corsa a Sassuolo.

Renzi ha quindi annunciato che Lucia Annibali sarà candidata 
«nel collegio di Parma, la città che la ha adottata, ed in alcuni multinominali».

«Francesca Barra correrà nella sua Matera, in vista dell'appuntamento della città capitale della Cultura. Una sfida difficile ma bella», mentre, ha detto Renzi, «Teresa Bellanova sarà candidata contro D'Alema nel suo collegio, spero che poi si chiamerà collegio di Bellanova. Teresa sarà candidata anche in altre realtà». Marco Rossi Doria è invece candidato a San Lorenzo, Napoli.

E ancora: «Riccardo Illy si mette in gioco senza paracadute al Senato a Trieste», mentre «un grazie speciale a chi come Cesare Damiano correrà nel collegio di Terni, una delle realtà in cui maggiore è la difficoltà del mondo occupazionale e difficoltà legate alla tradizionale area di sinistra del partito. Non è il momento di polemiche, le liste sono ricche di buone candidature». Saranno poi candidati Massimo Cialente e Stefania Pezzopane, «protagonisti della ricostruzione all'Aquila
: se ci sono soldi da spendere per quei territori colpiti dal sisma è perché gli amministratori hanno speso bene e il governo li ha stanziati».

Il ministro della Cultura Dario Franceschini, ha spiegato Renzi, «sarà impegnato nella sua Ferrara». «Boschi è in diversi collegi e territori. Sarà candidata anche a Taormina, dove ha lavorato all'organizzazione del G7. Abbiamo deciso di prendere di petto questione delle banche, candidando Padoan a Siena, un messaggio chiaro. Abbiamo notato una certa attenzione a un singolo piccolo caso sulla vicenda Etruria, centinaia di articoli e pochi sul sistema bancario», ha sottolineato il segretario del Pd, «Noi abbiamo salvato i correntisti. Allora prima che parta campagna scegliamo il terreno di Siena e chiedere a Padoan si candidarsi». «Sulle banche andiamo in campagna elettorale a dire apertamente cosa abbiamo fatto e a dire agli altri partiti, "l'avreste salvate le banche o no?'" - ha quindi affermato Renzi - Sono sicuro che saremo il primo partito ad Arezzo, spero in tutta Italia. La partita è a due, noi e M5S».

 

LE POLEMICHE
Una grande polemica sulla stampa, ha spiegato Renzi, «è stata quella su Roberto Giachetti: Roberto ha accettato la candidatura, Gianni Cuperlo ha espresso una valutazione diversa ma non c'è alcuna polemica nè ci sono discussioni». «Abbiamo avuto anche dei no, molto belli - ha sottolineato il segretario - Grazie su tutti al professor Burioni che ci ha pensato per una settimana e ha detto di no per preservare la sua autorevolezza come fonte scientifica».

«Quando vai a chiudere un elenco con meno spazi di prima c'è amarezza e dispiacere. Ma è fisiologico e umano il ricambio delle persone. Vedremo cosa fare in caso di rinunce», ha poi detto Renzi commentando la protesta del ministro Carlo Calenda sull'esclusione di nomi eccellenti dalle liste Pd.

«Conto sul sostegno di tutto il partito. La facciamo contro Matteo Salvini, più che contro Renzi, o Orfini... Ci sono polemiche, ma ci sono sempre quando ci stanno i no. Alla fine ci sono da fare le elezioni. Il clima sta cambiando e possiamo portare risultato», ha detto Renzi, «Non è tempo di polemiche come dice Orlando. E io sono d'accordo», ha concluso.

«Il fatto che siamo stati chiari sui tempi della scissione permette agli elettori di scegliere», ha affermato Renzi.


«Le liste saranno presentate ufficialmente sul sito del Pd alle 21», ha annunciato il segretario dem, e «la prossima settimana porteremo il programma in una versione concettuale e con cento punti di cose fatte e cose da fare: su questo vogliamo confrontarci. Sarà una campagna elettorale sui contenuti e non promettiamo miracoli».

«Sto ancora aspettando chi voleva fare i duelli in tv - ha detto Renzi - Se Di Maio ha tempo siamo pronti al confronto su tutto. Il capo politico della Lega si chiama Salvini, aveva detto che si presentava nel mio collegio, ancora sto aspettando. Lo aspetto in tv, lo stesso per Berlusconi. Dico a lui, se ha voglia di togliersi lo sfizio, gli ricordiamo che lui, non io, ha firmato il Trattato di Dublino».

«Il Pd è a fare i banchetti, è vivo: vinceremo le regionali nel Lazio e mi auguro che vinceremo le elezioni regionali in Lombardia per la prima volta siamo in battaglia. Un quarto degli italiani ha una doppia sfida. Vi direi: non sottovalutate il Pd - ha sottolineato - Questa battaglia sui collegi vede il Pd in grandissimo spolvero. Niente a che fare con certe cantilene». «In Campania non dico che è arrivato il lanciafiamme ma qualche segnale bello e lo abbiamo visto. Avremo candidati professionisti della Giustizia - dice Renzi - Vogliamo sorprendervi e sorprenderci in una campagna elettorale bella. Domani mattina avrò una riunione alle 10,30 con i miei spin doctor e rimarrete stupiti di chi sono».

Quindi Renzi ha parlato della spaccatura con la minoranza del partito: «Sono stupito di certe ricostruzioni. Non c'è stato nessun incontro di tre ore con Orlando. Non c'è stato alcun veto. Noi li abbiamo subiti nel 2013, ma non ne abbiamo posti del 2018. Mi interessano i voti, non i veti. Non abbiamo fatto nessuna analisi del sangue, abbiamo candidato Cantone, una sindacalista, ma certo non una turborenziana».


Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA