La Guidi ai pm: io sono parte offesa Dossier su Delrio si allarga l'indagine

Venerdì 8 Aprile 2016 di Sara Menafra
La Guidi ai pm: io sono parte offesa Dossier su Delrio si allarga l'indagine
POTENZA Ha risposto alle domande del procuratore Luigi Gay, dell'aggiunto Francesco Basentini e della pm Laura Triassi per tre ore e mezza. Partendo da una ammissione: «Solo ora sto scoprendo davvero cosa faceva Gemelli alle mie spalle e con il mio nome. Cercavo di aiutarlo è vero, ma non avevo capito chi era veramente». E' lo sfogo più vero dell'ex ministro Federica Guidi, potentissima fino alla scorsa settimana e ora finita sui giornali per gli interessi del compagno e convivente. Appena uscita dall'incontro con i pm ha diffuso un comunicato in cui passa soprattutto un messaggio chiaro: «Come hanno chiarito gli investigatori, io sono parte offesa».
Insomma, il legame di coppia non esiste più. E' il punto centrale: Guidi ha deciso di rispondere a tutte le domande che le sono state poste, anche a quelle sul compagno Gianluca Gemelli a proposito del quale avrebbe potuto astenersi, visto che i due sono conviventi e hanno un figlio (condizione a cui si applica la “facoltà di non rispondere” che tutela i coniugi). «Vorrei prima di tutto ringraziare i magistrati per avermi dato la possibilità in tempi così brevi di chiarire questa vicenda così spiacevole per me – dice la dichiarazione – ho risposto a tutte le loro domande, dal punto di vista giuridico ho appreso di essere persona offesa».

GLI APPUNTI Nel corso dell'audizione, durata tre ore e mezza, Guidi ha consegnato ai pm e al comandante della Squadra mobile di Potenza, Carlo Pagano, anche le agende dei suoi anni al ministero dello Sviluppo economico, piene di appunti che potrebbero aiutare a ricostruire gli incontri fatti nei sue due anni di mandato, evidenziando quelli proposti dal compagno. E anche su questo punto i pm sono stati chiari, se ha subito pressioni non è passibile di reato perché vittima, appunto, del traffico di influenze di Gemelli.
 

I pm, che hanno comunque deciso di secretare l'interrogatorio, le hanno chiesto anche dei rapporti con il suo vice dell'epoca, Claudio De Vincenti oggi alla Presidenza del consiglio. Lui ieri, invitato ad una trasmissione televisiva, ha fatto delle dichiarazioni distensive, parlando di «battute che sfuggono al telefono». Oltre al rapporto conflittuale tra i due c'è anche un'altra circostanza sulla quale la procura sta valutando se ascoltare lo stesso De Vincenti: la notte della presentazione della prima stesura del cosiddetto emendamento pro-Total, a novembre 2014, fu proprio De Vincenti a precipitarsi in commissione Ambiente quando a sorpresa, nel corso della seduta notturna, l'emendamento fu escluso dalla sblocca Italia e dichiarato inammissibile: «De Vincenti arrivò di corsa in commissione e chiuse il presidente Realacci in una stanza. Si sentivano le urla dall'esterno», hanno raccontato i deputati Cinquestelle.


C'è un altro fronte su cui la procura di Potenza e la squadra mobile guidata da Pagano hanno deciso di indagare: il presunto dossier ai danni del ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio. Al telefono, il potente consulente Valter Pastena, transitato dal ministero dell'Economia alla Difesa e quindi allo Sviluppo economico, dice che con i documenti contenuti nell'inchiesta Emilia sui clan della ndrangheta di Cutro e sulle visite ufficiali dell'allora sindaco di Reggio Emilia in Calabria, si sarebbero «tolti qualche sfizio». La procura di Potenza ha avviato accertamenti anche su questo presunto ricatto. L'ipotesi è che il ministro in qualche caso si sia piegato alle pressioni del “quartierino” di Gemelli. Ieri, il ministro dei Trasporti ha fatto sapere di essere interessato a conoscere l'eventuale natura del ricatto: «Presenterò un esposto ai pm per sapere se è esistita una attività di dossieraggio». Per poi correggere il tiro: «In ogni caso non sono mai stato sottoposto a pressioni o minacce». Anche Marco Carrai, presidente di Aeroporti toscani, è tornato sulle intercettazioni pubblicate ieri in cui Gemelli si sfogava di un presunto trattamento preferenziale da parte della Guidi nei confronti del manager: «Abbiamo avuto solo incontri istituzionali».