Nave Duilio abbatte un drone nel Mar Rosso. «Attacchi Houthi una minaccia al diritto internazionale». Meloni: «Difesa dei interessi nazionali»

Il drone dalle caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati, si trovava a circa sei chilometri dalla nave italiana, in volo nella sua direzione

Sabato 2 Marzo 2024 di Mauro Evangelisti
Nave Duilio abbatte un drone nel Mar Rosso. «Attacchi Houthi una minaccia alla sicurezza»

Attacco degli Houthi contro una nave italiana nel Mar Rosso che si difende e abbatte un drone lanciato dal gruppo sciita.

Il cacciatorpediniere Caio Duilio della Marina Italiana partecipa alla missione dell’Unione Europea Aspides per contrastare le azioni che dallo Yemen il gruppo sciita filo iraniano degli Houthi sta compiendo contro le navi mercantili nel Mar Rosso. L’Italia ha il comando tattico della missione, ma per la prima volta ieri c’è stata un’azione di guerra concreta, non limitata alla sola vigilanza e protezione dei cargo.

 

 

La situazione nel Mar Rosso

Nave Duilio per fortuna ha colpito il drone degli Houthi, che si trovava a sei chilometri, e che era diretto proprio contro l’unità della Marina militare italiana. Ha spiegato in una nota il Ministero della Difesa: nel pomeriggio di ieri, «in attuazione del principio di auto difesa, Nave Duilio ha abbattuto un drone nel Mar Rosso. Il drone, dalle caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati, si trovava a circa 6 chilometri dalla nave italiana, in volo verso di essa. Attualmente nell’area per garantire la libertà di navigazione e la sicurezza delle rotte commerciali, la Duilio ha avvicendato la nave Martinengo nell’attività nazionale, avviata a fine dicembre, in seguito agli attacchi da parte dei miliziani Houthi contro il traffico in navigazione nello stretto di Bab-el Mandeb». Precisa il ministro Guido Crosetto: «Gli attacchi terroristici degli Houti sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alle sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Questi attacchi sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni paesi e agevolarne altri. Nave Duilio opera nel Mar Rosso per garantire la tutela del diritto internazionale e salvaguardare gli interessi nazionali». Interviene anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «La nostra Marina Militare difende il diritto alla libera navigazione nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi. Nave Caio Duilio ha abbattuto un drone diretto contro il cacciatorpediniere. Mi sono congratulato con il ministro Crosetto e con gli ammiragli Cavo Dragone e Credendino».
 

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Fin qui la successione dei fatti, dunque: la Dulio partecipa a una missione di protezione dei mercantili nel mar Rosso, gli Houthi provano a danneggiarla con un drone che, per fortuna, viene abbattuto dalla pronta risposta. Questo evento però ha anche altre chiavi di lettura: per la prima volta, da quando il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre ha causato la reazione dell’esercito israeliano a Gaza, l’Italia si trova coinvolta in un’azione militare, sia pure difensiva, nell’area dove la tensione è altissima. Un mese fa gli Houthi avevano minacciato il nostro Paese proprio per la partecipazione alle missione Aspides. Aveva detto Mohamed Ali al-Houti, uno dei leader dell’organizzazione sostenuta dall’Iran che controlla una parte consistente dello Yemen: «L’Italia sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen». In realtà il nostro Paese nel Mar Rosso svolge un ruolo di difesa della navigazione mercantile. Un’altra missione, alla quale partecipa un gruppo di Paesi occidentali ma non l’Italia direttamente, guidata da Stati Uniti e Regno Unito, ha colpito ciclicamente con bombardamenti nello Yemen le postazioni dalle quali gli Houthi conducono gli attacchi.

La sfida

Per ora però i risultati ottenuti non hanno fermato le azioni che stanno causando seri danni economici ai flussi commerciali globali e che prendono di mira il Mar Rosso e il Golfo di Aden. Ieri mattina l’esercito americano ha detto di aver distrutto un missile terra-aria appartenente agli Houthi e pronto per il lancio nello Yemen.
Il Centcom (il comando centrale degli Usa) ha aggiunto: «Gli Houthi hanno anche lanciato un missile balistico antinave nel Mar Rosso, ma non vi è stato alcun impatto o danno ad alcuna nave». Ma i danni causati dal gruppo di ribelli sciiti sono comunque molto gravi. Ieri il governo yemenita, riconosciuto dalla comunità internazionale, ha confermato che un cargo britannico, la Rubymar, carico di fertilizzanti, colpito dai missili degli Houthi due settimane fa nel Golfo di Aden, ora è affondato. Secondo Greenpeace «si rischia un disastro ambientale».

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA