Martina Levato, condannata per le aggressioni con l'acido, «ha iniziato lo sciopero della fame» come «forma di protesta non violenta alla sentenza di adottabilità del figlio» emessa il 6 marzo. Lo comunica il suo legale, Laura Cossar, precisando che ha iniziato lo sciopero il 7 marzo. «Dopo aver scritto al Ministro della Giustizia ed al Sommo Pontefice - spiega - smettere di alimentarsi resta l'unico mezzo rimasto a questa mamma, per dare voce, dal carcere, al profondo dolore del distacco dal suo bambino».
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