Appalti, petrolio, navi e porti: così agiva la rete di Gemelli

Venerdì 8 Aprile 2016 di Valentina Errante e Sara Menafra
Appalti, petrolio, navi e porti: così agiva la rete di Gemelli

ROMA Pressioni su alcuni ministri, spartizioni, riunioni segrete e intercettazioni. Il comitato di affari - secondo la procura - avrebbe esercitato pressioni non solo su Federica Guidi, ma anche su Graziano Delrio e Roberta Pinotti. I business andavano dal petrolio al porto di Augusta, fino alla legge navale, con il megappalto di quasi 6 miliardi di euro a Fincantieri. Al centro degli interessi di Gemelli, Valter Pastena, Nicola Colicchi e Paolo Quinto c’era anche il decreto firmato dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, grazie alla mediazione di Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria, per nominare a capo dell’autorità portuale di Augusta Alberto Cozzo.

Su quella designazione è stata presentata un’interrogazione dal parlamentare Pd Claudio Fava. E a dare misura del cinismo della combriccola, che agiva sottotraccia, è un’intercettazione tra Cozzo e Gemelli: «Fava è amico della Chinnici, sono tutti questi dell’Antimafia, sai tutti questi... il giro quello è... Antimafia, perché guarda quelli che utilizzano i cognomi dei martiri per fare carriera, fanno ancora più schifo degli altri... l’ho sempre dichiarato, lei, la Borsellino, questa è gente che proprio andrebbe eliminata... però dicono sono bravissime persone... va beh, se lo dite voi!». Un clima che alimentava i veleni tra il ministro Pinotti e il suo sottosegretario Gioacchino Alfano, e quelli all’interno del Pd, con Gian Piero Scanu che in commissione Difesa chiedeva chiarimenti sul progetto navale.

L’AUTORITA’PORTUALE Per fare spazio ad Alberto Cozzo, commissario straordinario presso l’Autorità portuale di Augusta da novembre 2014, Gemelli e i suoi hanno ottenuto il trasferimento dell’ammiraglio Roberto Camerini, già responsabile del Comando Marittimo Sicilia di Augusta. A maggio 2015, il comitato di affari vuole che diventi presidente, Gemelli chiede a Lo Bello di intercedere con il ministro Delrio. Scrivono gli investigatori: «È di rilevante contenuto una conversazione tra Nicola Colicchi e il Capo di Stato Maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi proprio in merito all’intervento di Lo Bello, ai rapporti esistenti tra quest’ultimo ed il ministro Delrio (che su invito del primo avrebbe dato indicazioni al vice capo di gabinetto di strappare un decreto già predisposto – lo stesso decreto, probabilmente, cui facevano cenno Cozzo e Gemelli nel corso delle conversazioni, e che avrebbe previsto la nomina di Macauda a capo dell’Autorità Portuale, in attesa che si attuasse la riforma definitiva) ed alla possibilità di far divenire “operativo” quel medesimo rapporto a proprio vantaggio. La legge navale, appalto di quasi 6 miliardi affidato a Finmeccanica, sta a cuore al compagno della Guidi. Gemelli è certo di ottenere favori e appalti anche grazie alla mediazione del comandante di De Giorgi, indagato per associazione finalizzata al traffico di influenze.

 

LA LEGGE NAVALE Alla riunione decisiva per l’affare, la Guidi viene scavalcata dal suo sottosegretario Claudio De Vincenti. A novembre 2014 l’ex ministro si sfoga con Gemelli: «De Vincenti è un pezzo di m... Ho avuto la riprova che sul famoso piano Finmeccanica nessuno, compresa la segreteria di Pier Carlo (Padoan) ha avuto il coraggio di dirmi che in realtà l'incontro era in corso. E sai chi c'è andato? Lui». La mattina dell’11 dicembre 2014 Nicola scrive a Gemelli un sms: «Gianluca per favore potresti chiedere a Federica se firma il documento legge navale?». Gemelli risponde: «Non dovrebbe esserci, mo mi informo». Poco prima delle 18 è ancora Colicchi a scrivere a Gemelli: «Firmata legge navale».

LA DIFESA La tensione sale quando in commissione Difesa il parlamentare del Pd Gian Piero Scanu pone problemi sul Programma navale.

La Marina vuole l'acquisto di quattro fregate in più. Il parlamentare di maggioranza ripete che, in teoria, i soldi non stanziati dovrebbero tornare nel bilancio dello Stato. Il gruppo si allarma. De Giorgi chiama Gemelli per lamentarsi. Anche il sottosegretario Gioacchino Alfano sostiene che le obiezioni sono sensate. Il Pd insorge contro Scanu, lo racconta De Giorgi al telefono: «Scanu ha fatto il pazzo... Il gruppo di Pd è contro di lui, dicendo “facciamo una riunione, adesso noi non siamo d’accordo su come porti avanti le cose...”». De Giorgi racconta che la Pinotti avrebbe “cazziato” il suo stesso sottosegretario: «Alfano è stato ricondotto apparentemente a miti consigli dal ministro, gli ha tirato gli orecchi e si è rimangiato tutto». Valentina Errante SaraMenafra

Ultimo aggiornamento: 16:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA