Si allarga l’inchiesta sulla presunta evasione fiscale legata all’eredità Agnelli.
Eredità Agnelli, si indaga sui conti esteri. «Si cercano cinquecento milioni di euro»
John Elkann, «con lo scopo di avvalorare la residenza fittiziamente stabilita in Svizzera» dalla nonna - sempre secondo gli inquirenti - avrebbe stipulato il contratto di affitto di Villar Perosa e Villa Frescot e il contratto di comodato di un attico con affaccio sul Quirinale, a Roma. Ma, per i pm, a Villa Frescot risiedeva in realtà quasi stabilmente Marella, fino alla sua morte il 23 febbraio del 2019. Per raggiungere lo stesso scopo avrebbe assunto personale al servizio di sua nonna, tramite anche Fca e Stellantis. Segretarie, infermiere e domestici - sentiti a sommarie informazioni dai pm - finora si sono mostrati reticenti, o comunque hanno detto di non ricordare circostanze e date; anche perché - sostengono - «lavorare per John o per Marella era la stessa cosa». L’ipotesi della Procura, che ha trovato già alcuni riscontri alle accuse mosse da Margherita Agnelli, è che «la creazione della residenza fittizia» in Svizzera della Caracciolo «sarebbe stata preordinata da un lato, sotto il profilo ereditario, a sottrarre la successione della de cuius all’ordinamento italiano, dall’altro, sotto il profilo fiscale, a evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniali». E che tutti i soldi confluiti nei paradisi fiscali, dal Liechtenstein alle Isole Vergini Britanniche, abbiano prodotto ulteriori redditi milionari sfuggiti alla tassazione.