Agnelli, l'eredità all'estero. I pm: «Patrimonio in società straniere, piano preordinato». Spunta la pista Liechtenstein che porta agli Elkann

Elkann integrò la dichiarazione dopo un’ispezione antiriciclaggio della Gdf

Giovedì 15 Febbraio 2024 di Valeria Di Corrado, inviata a Torino
Agnelli, la pista Liechtenstein. L'accusa dei pm: «Un piano preordinato per portare l’eredità all’estero»

L’eredità del defunto senatore Gianni Agnelli è finita in paradiso, fiscale però.

E la residenza fittizia in Svizzera della moglie sarebbe un «piano preordinato» per sottrarre questo enorme patrimonio alla tassazione italiana. Dall’inchiesta della Procura di Torino emerge infatti che non era solo il vitalizio da 583 mila euro al mese di Marella Caracciolo a essere bonificato su conti correnti in Liechtenstein, sfuggendo al Fisco e producendo solo per 14 mesi un’evasione da oltre 3,7 milioni di euro, ma che una parte dei beni derivanti dall’eredità degli Agnelli sarebbe confluita in due società anonime riconducibili a John Elkann: la Blue Dragons Ag e la Dancing Tree Ag, con sede sempre nello stesso paradiso fiscale europeo. Il sospetto degli inquirenti - che hanno indagato il nipote a cui l’Avvocato ha lasciato la guida del suo impero, lo storico commercialista di famiglia Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen - è che proprio in queste due società del Liechtenstein si possano annidare altri redditi sfuggiti all’Agenzia delle entrate.

Eredità Agnelli, ora si indaga sui fondi dirottati all'estero: milioni nei paradisi fiscali. «Fittizia la residenza in Svizzera»

L’ISPEZIONE DELLA FINANZA

Lo scorso luglio il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza avvia un’ispezione antiriciclaggio nei confronti della P Fiduciaria, dalla quale arriva alla Blue Dragons e scopre che è «collegata a mandato fiduciario intestato a John Philip Elkann». Quest’ultimo, il 31 ottobre scorso, tre mesi dopo l’ispezione, presenta dichiarazioni integrative sui redditi relative agli anni di imposta 2019-2020-2021, «da cui emerge, oltre alla disponibilità di beni collocati all’estero ragionevolmente derivanti dall’eredità di Marella Caracciolo, la presenza - si legge nel decreto di perquisizione - di redditi tramite Cfc (Controlled foreign companies) tra cui Blue Dragons Ag e la Dancing Tree Ag». L’indirizzo di queste due società anonime è Essanestrasse n.91 a Eschen (piccolo comune del principato del Liechtenstein) e corrisponde a quello dove ha sede Tremaco Trust, il “trust di famiglia Agnelli-Elkann”. In quella via ha domicilio anche la Bundeena Consulting inc, società costituita il 15 luglio 2004 a Tortola, nelle Isole Vergini Britanniche, di cui Marella Caracciolo «è risultata essere stata titolare effettiva» e sulla quale gli inquirenti ritengono siano detenuti «ulteriori beni, produttivi di reddito, derivanti dall'eredità del senatore Gianni Agnelli». Nelle stesse isole caraibiche, paradiso fiscale oltre che terrestre, si trova la Sikestone Invest corp, la cui benefeciaria era sempre la moglie dell'Avvocato: a questa società offshore era intestato il conto corrente acceso presso l'istituto bancario Lgt Bank Ag, con sede a Vaduz nel Liechtenstein, sul quale ogni mese Margherita Agnelli bonificava il vitalizio alla madre, per aver rinunciato alla sua quota di eredità.

IL PIANO PREORDINATO

«La creazione della residenza fittizia» in Svizzera di Marella Caracciolo «sarebbe stata preordinata - si legge nel decreto di perquisizione firmato dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai sostituti procuratori Mario Bendoni e Giulia Marchetti - da un lato, sotto il profilo ereditario, a sottrarre la successione della de cuius all’ordinamento italiano, dall’altro, sotto il profilo fiscale, a evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniali e di redditi derivanti da tali disponibilità». Gli accertamenti preliminari svolti dal nucleo di Polizia economica finanziaria di Torino - confluiti nelle annotazioni del 9 maggio 2023 e del 6 febbraio scorso - «hanno consentito di riscontare le circostanze contenute nell’esposto» presentato nel dicembre 2022 dalla figlia degli Agnelli, «evidenziando la sottrazione fraudolenta all’imposizione di elementi positivi di redditi (rendita vitalizia corrisposta da Margherita Agnelli e versata su conti esteri) quantomeno per gli anni 2018-2019». Ciò significa che questo è solo il punto di partenza dell’inchiesta e che non è escluso che, andando a ritroso nel tempo, emerga che anche prima Marella abbia vissuto effettivamente a Torino, sottraendo i suoi redditi al regime fiscale italiano. E che tutti i soldi confluiti nei paradisi fiscali, dal Liechtenstein alle Isole Vergini Britanniche, abbiano prodotto ulteriori redditi milionari sfuggiti alla tassazione.

GLI ALTRI DUE FRATELLI

Tra «assenza totale di documenti originali posti alla base della vicenda ereditaria», «firme apocrife» ed «evidenti anomalie che hanno interessato l’aggiornamento della compagine sociale della Dicembre Ss (cassaforte della famiglia Agnelli)», i pm hanno chiesto ai finanzieri di «individuare gli effettivi beneficiari» delle disponibilità finanziarie «non rendicontate nella massa ereditaria», «con conseguenti ipotesi evasive ulteriori rispetto a quelle contestate». Per questo è stato chiesto ai militari di acquisire «contratti, scritture, corrispondenza, disposizioni e ogni altro documento (anche bancario) relativo ai rapporti tra la defunta Marella, gli odierni indagati, nonché Lapo e Ginevra Elkann». Anche i due fratelli rimasti fuori dall'indagine, infatti, hanno delle partecipazioni nelle società Stellantis Europa e la Fca Security utilizzate per assumere «alle proprie dipendenze assistenti e collaboratori che negli anni hanno prestato servizio a favore» della nonna. Un escamotage, secondo l'accusa, usato da John Elkann «con lo scopo di avvalorare la residenza fittiziamente stabilita in Svizzera» da Marella. Per raggiungere lo stesso scopo si sarebbe fatto intestare il contratto di affitto di Villar Perosa, Villa Frescot e di un attico con affaccio sul Quirinale, a Roma: le tre residenze del senatore Agnelli. Ma, per i pm, a Villa Frescot risiedeva in realtà quasi stabilmente la nonna, fino alla sua morte nel febbraio del 2019.

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 19:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA