VENEZIA - A Roma si bisticcia sul come evitare l'aumento dell'Iva richiesto dalle clausole di salvaguardia europee e previsto dalla Legge di bilancio 2018 con decorrenza primo gennaio 2019. Intanto, però, si continuano a regalare esenzioni all'imposta non per rilanciare un'economia asfittica di una zona depressa, ma per agevolare servizi al turismo come le gondole, i taxi e il noleggio acqueo con conducente. È questo il senso dell'interpretazione autentica dell'Agenzia delle Entrate chiamata ad esprimersi attraverso interpello da parte di una società veneziana che dispone di svariate licenze di taxi e noleggio d'acqua. Per l'Agenzia, il servizio di trasporto pubblico non di linea sotto forma di servizio da nolo non deve essere sottoposto al pagamento dell'Iva così come accade già per i taxi. Così se ne vanno in fumo centinaia di migliaia di euro ogni anno sotto forma di mancato gettito in un momento in cui lo Stato sta pensando come inasprire la pressione fiscale generale. Ma non è tutto: esentando questi operatori dalla riscossione e dal versamento dell'Iva si allentano ancora di più le maglie dei controlli fiscali...
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