Calatrava alla sbarra, per i ritardi
del Ponte la procura vuole 4 milioni

Giovedì 13 Novembre 2014
Calatrava alla sbarra, per i ritardi del Ponte la procura vuole 4 milioni
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VENEZIA - Ha preso questa mattina il via in Corte dei Conti a Venezia il procedimento per danno erariale nei confronti dell'archistar catalana Santiago Calatrava chiamato in giudizio per la lievitazione dei costi del Ponte della Costituzione, il quarto sul Canal Grande del capoluogo lagunare.

Calatrava è chiamato dalla Procura a un risarcimento danni di 3 milioni e 800 mila euro.

Calatrava, che non è in aula, è accusato dal procuratore Carmine Scarano, assieme a 3 esperti (Salvatore Vento, Roberto Casarin e Roberto Scibilia), di aver concorso, a ritardi e lievitazione dei costi e di aver commesso una serie di errori tanto che dalla spesa iniziale di 6,7 al costo complessivo dell'opera di oltre 11 milioni. Il ponte, il cui disegno venne regalato al Comune da Calatrava nel 1996, tra rinvii vari venne concluso solo nel 2008 con la supervisione progettuale dell'archistar.

In apertura d'udienza, il procuratore Scarano ha presentato una nuova memoria in cui ha documentato ulteriori danni subiti dallo Stato per la fragilità dell'opera sottoposta, a causa del tipo di progettazione, a continui controlli statici e al ripristino di parti fragili, come i gradini in vetro. La difesa ha chiesto il rinvio alla luce dei nuovi atti e di un analogo procedimento in sede civile che potrebbe essere avanzato dal Comune contro Calatrava.

Secondo la relazione, il progetto di Calatrava non sarebbe stato puntuale, con uno scarno capitolato d'appalto, il tutto con l'approvazione in modo semplicistico - di qui la chiamata a processo a vario titolo anche di tre dirigenti del Comune - del progetto definitivo. Una serie di 'debolezze' che ha portato a costi aggiuntivi costanti dovuti alle numerose varianti d'opera. Poi sono emersi - secondo i periti della Procura - la gara d'appalto aperta a troppe imprese, l'assenza di indagini archeologiche preliminari e, tra l'altro, degli accorgimenti per soddisfare la normativa di legge a favore dei diversamente abili.

Tutti elementi, quelli evidenziati dal Giudice relatore - Presidente del collegio Angelo Buscema e a latere Gennaro di Cecilia - sulla scorta delle perizie del Procuratore Carmine Scarano, che avrebbero potuto essere previsti in fase progettuale evitando le spese crescenti e le 'sorprese' in corso d'opera. Tra queste la non secondaria questione della stabilità dell'opera per la quale si è dovuto provvedere per mantenere i limiti di rischio al minimo con l'aggiunta di martinetti.

Ultimo aggiornamento: 13:20

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