PADOVA - Non ce l'ha fatta: ieri sera poco prima di mezzanotte è morto Sergiu Todita, il più grave di 4 operai rimasti feriti nell'incidente alle Acciaierie Venete di Padova. Di origine moldava aveva 40 anni.
L'incidente domenica 13 maggio: quattro operai furono travolti da una colata di acciaio fuso e rimasero ustionati, due in modo gravissimo. Il magistrato titolare dell'inchiesta ha ricevuto gli ispettori dello Spisal dell'Ulss 6 Euganea che si sono occupati della prima ricostruzione dell'incidente. Sono stati 7 gli indagati per i quali scatterà ora l'accusa di omicidio colposo.
La vittima, 40enne, in Italia da tempo, era sposato e aveva una figlia di 13 anni: da anni era dipendente delle Acciaierie. Insieme a lui, quel 13 maggio sono rimasti coinvolti altri 3 colleghi: Marian Bratu, romeno di 43 anni, ancora in condizioni critiche. Feriti, in modo più lieve, anche due dipendenti di una ditta in appalto: Simone Vivian, 35enne di Dolo, tornato a casa già all’indomani dell’incidente, e David Di Natale, ricoverato a Verona con alcune ustioni e una gamba fratturata.
LE REAZIONI - «In pochhe ore altri 3 incidenti sul lavoro: uno per fortuna senza conseguenze a Porto Marghera, dove in una fonderia una colata di zinco fuso è sfuggita dal forno causando un principio di incendio; in cantieri a Marcon (sempre nel Veneziano) e a Vazzola (Tv) due lavoratori caduti con gravi conseguenze fisiche. Oggi la morte di Sergiu Todita, ricoverato a Cesena in seguito all'incidente drammatico delle Acciaierie Venete di Padova. La Cgil del Veneto si stringe innanzitutto alla famiglia e si augura che i feriti possano rimettersi quanto prima» scrive Christian Ferrari, Segretario generale Cgil Padova.
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