L'orso Francesco divora una manza
e ne fa cadere altre 5 nel burrone

Mercoledì 15 Giugno 2016 di Paola Treppo
L'orso Francesco in una foto scattata il 6 giugno scorso in Friuli
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FORNI DI SOTTO e VAL TRAMONTINA (Udine e Pordenone) - L'orso Francesco non ha perso il vizio. Tra domenica e lunedì, dopo essere stato individuato tra Forni di Sopra e Forni di Sotto, in Carnia, grazie al radiocollare che gli è stato messo a seguito della cattura - una decina di giorni fa, a Verzegnis - ha raggiunto un punto molto impervio della zona, lungo un sentiero che si stacca da Passo della Morte e che raggiunge Cima Corso e Forni di Sotto; qui c'è un vecchio stavolo che veniva usanto un tempo dagli allevatori, a un'ora e mezza di distanza, a piedi, dal primo paese abitato. Ed è qui che era stata portata, per una premonticazione, un mandria di vacche
 

 

Francesco, che il giorno prima era stato individuato con il radiocollare nei prati di Forni, a mangiare erba e cardi - la sua dieta è molto composita -; deve aver sentito l'odore degli animali e li ha raggiunti; le mucche non erano sorvegliate né dal pastore né da un cane, e avrebbero dovuto restare lì per qualche tempo prima di essere portate in malga per la stagione estiva. Francesco le ha spaventate, le ha rincorse e ne ha fatte cadere sei in una sorta di dirupo; poi è sceso è ne ha sbranata una. Le altre cinque sono state trovate morte dall'allevatore, che le ha raggiunte grazie alle precise indicazioni fornire dal faunista dell'Università di Udiine, Stefano Filacorda, che rileva l'esatta posizione dell'orso granze alle onde emesse dal radiocollare. Ieri sera Francesco è stato individuato in Val Tramontina, sulle montagne del Pordenonese, a non grande distanza dal punto in cui sono state trovate le mucche morte. 

Il faunista, il suo staff e il personale della forestale avevano avvisato gli allevatori che l'orso si aggirava in quella zona ma non è sempre semplice raggiungere subito gli animali che sono liberi, al pascolo, non protetti da recinzioni o dai cani, per portarli in salvo. «Adesso, almeno, sappiamo con esattezza dove si trova, grazie al radiocollare - spiega l'esperto -; sappiamo se sono suoi gli attacchi agli alveari o meno. E possiamo controllare in dettaglio i suoi spostamenti». 
 

Ultimo aggiornamento: 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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