Prosecco, l’Italia appoggia la candidatura per l’Unesco: la palla a Parigi

Giovedì 26 Gennaio 2017 di Claudia Borsoi
Le colline del Prosecco
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CONEGLIANO - Per le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene l’ingresso nella lista dei siti Unesco si fa sempre più vicino. Dopo la firma posta sul dossier dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, a distanza di 24 ore è arrivato ieri anche il placet del Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco presieduto da Franco Bernabè. «Una giornata storica per il Veneto - ha sottolineato appresa la notizia il governatore Luca Zaia -. Ora manca solo l’ultimo miglio per il giusto riconoscimento a un territorio che è davvero patrimonio dell’umanità». Un miglio che separa Roma da Parigi, dove il Segretariato Unesco è chiamato a decretare l’ingresso delle colline del prosecco tra i siti patrimonio dell’umanità, quelli che possono fregiarsi del marchio “World Heritage Unesco”, sinonimo di eccellenza, unicità e di richiamo per il turismo. Un verdetto che sarà annunciato entro luglio 2018.

Le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono così uno dei due siti italiani che per il biennio 2017-18, ricevuto il supporto del Governo, si candidano ad entrate nella lista dei beni materiali Unesco. Ad oggi sono solo 9, su un totale di 1.052, i paesaggi vitivinicoli iscritti nella lista Unesco. Le colline di Conegliano e Valdobbiadene puntano a essere il 52° sito materiale italiano Unesco, rafforzando così il primato del nostro Paese, davanti a Cina (ne conta 50) e Spagna (45). La Commissione di Bernabè ha deciso di sostenere la candidatura delle colline del prosecco rilevando «un equilibrio inscindibile tra uomo e territorio rappresentato nelle tradizioni e nella letteratura del ‘900 e nelle citazioni del suo paesaggio in numerose produzioni pittoriche di maestri del Rinascimento Veneto».
«Con questa candidatura - ha commentato ieri il ministro Martina - vogliamo affermare il grande valore culturale e ambientale che la nostra agricoltura riveste in special modo in territori eccezionali come le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Allo stesso tempo rafforziamo il posizionamento a livello di mondiale di una delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese». Da Roma la notizia è subito rimbalzata in Veneto, e in particolar modo in terra trevigiana. Zaia – che da ministro delle Politiche agricole nel 2008 aveva tenuto a battesimo il progetto di candidare la terra del prosecco a sito Unesco – dando atto del grande lavoro profuso, ha evidenziato come «un’altra porzione di Veneto sta dunque per entrare nell’Olimpo dei grandi siti dell’umanità». E questo grazie a «un dossier ben fatto e a un territorio che fortemente ha creduto in questa candidatura. La tutela Unesco rappresenterà l’inizio di una nuova era, che affida una grande responsabilità al Veneto e ai veneti, e motiverà l’intero territorio».
Dal primo febbraio Parigi inizierà il processo di valutazione della candidatura e, a dieci anni esatti dall’avvio del percorso, l’atteso verdetto.

 
Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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