Il Prosecco Doc resta il più venduto in Italia «ma pesa l'inflazione, contesto economico complicato»

Le previsioni di Stefano Zanette​, presidente del Prosecco Doc

Venerdì 5 Gennaio 2024 di Matteo Negro
Stefano Zanette

TREVISO - Nuova annata da incorniciare per il Consorzio del Prosecco Doc.

I primi giorni di gennaio portano con sé gli immancabili bilanci e, anche nel 2023, quella delle bollicine trevigiane si è confermata essere la prima Denominazione enologica italiana sia in termini di valore economico realizzato, sia in termini di quantitativi, attestandosi su una produzione di imbottigliato che supera i 616 milioni di bottiglie. Il risultato ottenuto è arrivato nonostante il leggero calo nei numeri, che riportano un segno negativo pari a 3,5% degli imbottigliamenti, rispetto ai volumi dell'anno precedente. La stessa variazione, però, riesce a scendere anche a soli 2 punti percentuali se si va a escludere il comparto del rosè: questa tipologia di vino, infatti, ha subito il una flessione più significativa nel 2023, pur continuando ad assestare la sua "fetta" pari all'8% nell'intera produzione della Denominazione.

TUTTO PREVISTO
Ad ogni modo, il modesto decremento registrato non spaventa gli addetti ai lavori, che avevano già previsto da mesi la flessione poi verificatasi nell'anno appena concluso. Si tratta di una contrazione che ha interessato l'intero comparto del vino, a livello nazionale: dopo la grande ripresa delle stagioni post-lockdown, quello del 2023 è il primo anno in cui emerge il segno meno: «Il dato è sostanzialmente in linea con le previsioni operate dal Consorzio in vista dell'assemblea ordinaria dei soci che, prima dell'estate, aveva approvato la governance della Denominazione proposta dal Consiglio di Amministrazione», ha spiegato Stefano Zanette, presidente del Prosecco Doc. Lo stesso Zanette, nel suo approfondimento riguardo i numeri emersi, ha voluto allargare lo sguardo sulle ragioni dei risultati riportati nel bilancio: «Nell'analizzare i dati, non possiamo non tener conto di un contesto internazionale piuttosto complicato e di una situazione economica pesantemente condizionata da un'inflazione che -seppure attualmente in calo- pesa ancora notevolmente sulle tasche delle famiglie, sia in Italia sia in molti dei nostri mercati esteri più importanti». Come per altri settori, dunque, anche per il vino non mancano di farsi sentire i contraccolpi delle vicende internazionali in corso, nonché una crisi che ha portato a un brusco e generalizzato calo dei consumi.

LE NUOVE SFIDE
Messo in archivio il bilancio del 2023, ora il Consorzio può guardare alle molte iniziative e ai tanti impegni che lo attendono già a partire da questo gennaio: «Nelle prossime settimane, la nostra attenzione si concentrerà su alcune importanti modifiche del disciplinare di produzione che riguarderanno una maggiore segmentazione delle produzioni, sia in termini qualitativi sia in termini geografici, ma attivandoci anche sul fronte del confezionamento e dell'etichettatura». «Tutto questo sarà realizzato con il chiaro fine di rispondere al meglio alle attese dei nostri consumatori, anche di quelli più esigenti -ha concluso il numero uno del Consorzio Prosecco Doc- Continuiamo a lavorare nella convinzione che il Prosecco saprà ancora rappresentare, anche per il futuro, una delle eccellenze enologiche italiane più apprezzate al mondo».
 

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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