Panevin di Arade, il sindaco non lo spegne: «Si farà e non incide sull'inquinamento da polveri sottili»

Domenica 31 Dicembre 2023 di Mauro Favaro
Panevin di Arade, il sindaco non lo spegne: «Si farà e non incide sull'inquinamento da polveri sottili»

ARCADE (TREVISO) - Il Panevin più grande della Marca brucerà come da tradizione. L'appuntamento ad Arcade è stato confermato per la sera del 5 gennaio. Il livello di inquinamento dell'aria ha spinto diversi Comuni a pensare all'annullamento. Treviso ha bloccato le 10 richieste che erano arrivate in municipio (per la decisione definitiva ci sarà tempo fino a 48 ore prima). Ma per Nico Presti, sindaco di Arcade, non è il Panevin a fare la differenza sul fronte delle polveri sottili. Da qui la decisione di confermare appieno la tradizione.

Sindaco Presti, si tratta di un falso problema?
«Il Panevin non è stato fatto per due anni, tra il 2021 e il 2022.

E gli sforamenti delle Pm10 si sono presentati puntualmente. C'è stata la conferma matematica dell'ipocrisia che ogni anno porta una parte politica e gli ambientalisti a puntare il dito contro i Panevin. In realtà le cose non stanno così».


Nel senso che per diminuire l'inquinamento bisognerebbe incidere su caldaie e impianti industriali?
«Esatto. Da noi la tradizione non si tocca. Poi ad Arcade abbiamo una sola pira, anche se più grande delle altre. Non credo che inquini tutta la Marca».


Sarà accesa anche stavolta dal governatore Luca Zaia?
«Come ogni anno, ho firmato l'invito assieme al capogruppo degli Alpini. Suppongo che non mancherà all'appuntamento».


Quante persone vi aspettate?
«Siamo già arrivati a quasi 10mila. Puntiamo a battere il record. Nel pomeriggio ci saranno anche le premiazioni del concorso letterario "Parole attorno al fuoco". I protocolli di sicurezza per il Panevin sono precisi. Ci sarà poi un piccolo esercito tra carabinieri, polizia locale, volontari in congedo e Alpini. Inoltre ho ripristinato il protocollo anti-terrorismo: tutti gli accessi alla piazza saranno bloccati con mezzi pesanti».


Per lei sarà il primo Panevin del terzo mandato. Come stanno andando le cose?
«Abbiamo preso l'impegno con i cittadini di finire il palazzetto dello sport. E lo rispetteremo: puntiamo a ultimarlo nel giro di un anno e mezzo».


Come ha sbloccato la situazione?
«Il costo totale è lievitato a 2,9 milioni. Più che raddoppiato a causa dell'aumento dei prezzi. Ma già nel primo mese del mandato abbiamo intercettato un nuovo bando di Avepa portando a casa un contributo da 1 milione. In più, c'è un mutuo con il Credito sportivo del Coni da 800mila euro a tasso zero, che consentirà di realizzare anche un ascensore, infermeria e l'adeguamento per le persone con disabilità. Contiamo di fare l'appalto con il nuovo anno».


Il costo non è banale.
«Lo sappiamo. Per l'opposizione non è una priorità. Ma gli aumenti non sono imputabili a me. E io oggi ho la responsabilità di ultimare l'opera. Non posso lasciare un'incompiuta nel degrado al centro del paese».


Il bilancio avrà margini per altri interventi?
«Io avevo lasciato il palazzetto finanziato e 1,1 milioni di avanzo. I contrattempi con il cantiere hanno portato al blocco dell'avanzo. Ora siamo arrivati al punto di non avere nemmeno 10 euro per una lampadina. Ma abbiamo realizzato molte cose: il marciapiede di via 11 febbraio (116mila euro), l'illuminazione in via Cal Loga (95mila euro), i nuovi riflettori del campo da calcio per l'allenamento. Poi 5mila euro di contributi per i centri estivi, 32mila euro per i nidi, 2.200 euro per le borse di studio. E i contributi alle famiglie bisognose: non abbiamo abbandonato nessuno. Nonostante la politica non ci abbia sostenuto, infine, i mercatini di Natale sono stati organizzati con il contributo di privati. La Regione ci ha risposto che c'erano troppe richiese».

Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci