Liste d'attesa, per l'esame fa 150 chilometri. Da Treviso a Fossalta di Portogruaro per la colonscopia

Giovedì 14 Marzo 2024 di Mauro Favaro
Liste d'attesa, per l'esame fa 150 chilometri. Da Treviso a Fossalta di Portogruaro per la colonscopia

TREVISO - Qualcuno si è fatto anche 150 chilometri, tra andata e ritorno, per fare un esame con l’impegnativa. Fino a Portogruaro, nel veneziano. Ma con la possibilità di effettuare la prestazione più in fretta. È una delle proposte che vengono avanzate dal Cup, sempre su base volontaria - non c’è nulla di obbligatorio - alla luce del nuovo piano messo a punto dall’Usl della Marca per abbattere entro luglio le 6.300 richieste, tra visite ed esami, ancora in lista d’attesa con priorità D e P (rispettivamente entro 30 e 90 giorni).


LO STANZIAMENTO
Per aumentare l’offerta di appuntamenti per colonscopie si è guardato anche fuori provincia. A livello generale, l'Usl ha stanziato altri 5.6 milioni di euro per contare su oltre 56.600 prestazioni aggiuntive da qui a fine giugno. Poco più di 4.5 milioni, l’80%, sono stati destinati ai privati accreditati. E tra questi c’è anche il centro medico San Biagio con sede a Fossalta di Portogruaro. Il nuovo accordo prevede che vengano eseguite qui 24 colonscopie a settimana per il primo semestre del 2024 (accordo allungabile fino a fine anno). Partendo dal distretto di Treviso, quelli sono i chilometri. «Si tratta di una possibilità in più. È l’espressione dell’intento dell’azienda di dare risposte - spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl - stiamo facendo sempre più sforzi per recuperare le prestazioni galleggianti (quelle in attesa di un appuntamento, ndr) nonostante la difficoltà nel reperire medici. Per questo ci riferiamo anche a centri accreditati fuori Usl. Se si rifiuta, si viene messi in una sede più vicina. In ogni caso diamo sempre una risposta». Se non si vuole o non si è nelle condizioni di potersi spostare in un raggio così ampio, si viene inseriti in una lista specifica per ambulatori più vicini, che tra l’altro potrebbero essere alleggeriti proprio da quelli che invece decideranno di andare fino a Fossalta. «La colonscopia è un esame strumentale che ha un rischio e richiede un livello di competenza che non si trova sempre sotto casa -specifica Benazzi- i chilometri in più, in assenza di sedi più vicine disponibili, sono a tutela dei tempi e della sicurezza». Il piano non si ferma a questo. Sempre fino a fine giugno sono previste oltre 18mila prestazioni aggiuntive negli ambulatori dell’Usl e dell’Oras di Motta.

Poi ci sono 16 centri privati accreditati. L’obiettivo è recuperare in particolare risonanze magnetiche e Tac.


LE SEDI COINVOLTE
Al San Camillo di Treviso, tra le altre cose, si faranno più risonanze magnetiche, visite oculistiche e di otorinolaringoiatria (finanziamento 367mila euro). Nel Centro diagnostico castellano anche visite dermatologiche (386mila euro). Locarno, sede di Montebelluna, per risonanze (371mila euro). Blue medical center per visite cardiologiche (34mila euro). Centro di radiologia (362mila euro). Giovanni XXIII di Monastier in particolare per risonanze e Tac (1 milione). Romano Medica di Mogliano per risonanze (382mila euro). Gvdr di Conegliano per Tac (352mila euro). Per prestazioni di riabilitazione: Centro di fisiokinesiterapia di Treviso (32mila euro), Unimedica di Mogliano (32mila euro) e Codess Sanità (716 euro). Salute & Cultura di Treviso (23mila euro). Centro medico di fisioterapia per elettromiografie (199mila euro). Castel Monte Onlus per l’oculistica (5mila euro). Ipab San Gregorio-poliambulatorio Valdo Salute per la ginecologia (5mila euro). Il centro medico San Biagio di Portogruaro per colonscopie (50mila euro). Più l’Oras di Motta in particolare per ecografie (108mila euro).

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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