Anoressia e disturbi alimentari: primi sintomi già a 9 anni, boom dopo il Covid

Giovedì 14 Marzo 2024 di Mauro Favaro
I primi sintomi dei disturbi alimentari si manifestano ormai già all'età di 9 anni

TREVISO - L’anoressia è arrivata a colpire anche bambine di soli 9 anni.

L’età si abbassa sempre di più. I disturbi alimentari ormai rappresentano un’emergenza generale. Dopo il Covid, i trevigiani costretti a misurarsi con queste difficoltà sono aumentati del 50%. L’anno scorso il centro provinciale dell’Usl della Marca dedicato ai disturbi alimentari ha preso in carico 569 persone. E oltre la metà delle prime visite (136 su 260) ha riguardato minorenni. Compresi 35 pazienti con meno di 15 anni. Non a caso è stata potenziata la rete di supporto proprio per gli under15: «La sempre minor età dell’esordio di questi disturbi – spiega Francesca Fontana, responsabile del centro – pone urgentemente la discussione su come poter implementare gli interventi e le risorse per questa fascia d’età, per dare una risposta anche a livello territoriale». Parallelamente, poi, crescono i ricoveri in area medica, pediatrica e psichiatrica: sono stati più di 70. «Questo sottolinea la gravità dei casi in trattamento – evidenziano dall’azienda sanitaria – il disturbo alimentare si associa anche a una maggiore gravità della sintomatologia». 


I DISTURBI

I disturbi come anoressia nervosa, bulimia nervosa e binge eating disorder (le cosiddette abbuffate) si stanno espandendo. Con tutto ciò che ne consegue a livello nutrizionale e corporeo. Soprattutto tra i bambini, ma non solo. «Si tratta di patologie sempre più emergenti, cui sempre più spesso si associano altre sintomatologie – confermano dall’Usl – Quadri multidimensionali sempre più frequenti soprattutto tra i giovani in adolescenza e oggi anche in età di pre-adolescenza, dai 9 ai 14 anni». Chi ne è colpito, però, non è solo. Va detto in modo chiaro. Tanto più oggi, Giornata del fiocchetto lilla dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi alimentari. «Vivere con questi disturbi non significa solo avere problemi con il cibo, ma molto di più. Un aspetto che ha inciso molto è stato il rapporto conflittuale con il mio corpo. Percepivo mente e corpo come due entità separate, in cui la testa comandava e il corpo doveva obbedire – racconta uno dei pazienti con anoressia nervosa seguiti dal centro – Invece di apprezzare il mio corpo come dono della natura, ho cercato in qualsiasi modo di nascondere i segnali che esso mi mandava, fino a non riuscire a percepirli più. Grazie al percorso che sto facendo ora sto cercando di avvicinarmi e riscoprire il mio corpo. Sto riprendendo il contatto con esso e sto lasciando andare i pensieri che volevano comandarlo: lo sto facendo finalmente vivere». 


IL SUPPORTO

Il centro provinciale disturbi alimentari dell’Usl è attivo dal 2005. L’accessibilità è garantita da un unico numero telefonico (0422.322961). Negli ultimi anni la qualità e la continuità delle cure offerte sono sensibilmente migliorate. «Con l'incremento degli interventi psicoterapici individuali e di gruppo, fondamentali per il trattamento – specifica Fontana – così come gli interventi rivolti alla famiglia per favorire la ripresa del processo di crescita che il disturbo alimentare aveva bloccato: la disponibilità dei genitori a cambiare insieme alla persona con disturbo alimentare è una risorsa fondamentale». Il 23 marzo i disturbi alimentari saranno al centro del convegno aperto alla cittadinanza organizzato dall’associazione L’abbraccio, con il patrocinio dell’Usl, che andrà in scena nel centro congressi Maggior Consiglio di Treviso. 

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 07:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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