Sette fra militari e agenti non immunizzati contro il Covid, e per questo sospesi dal servizio, potranno ricominciare a percepire metà stipendio. Almeno fino a quando i loro ricorsi contro l'obbligo vaccinale saranno esaminati nel merito. È quanto stabilito dai decreti gemelli depositati ieri dal Tar del Veneto, che una settimana fa aveva assunto una decisione simile per tre poliziotti. Tutti e dieci i provvedimenti sono stati firmati da Maddalena Filippi, presidente del Tribunale amministrativo regionale.
LA SUSSISTENZA
Al lavoro in diverse caserme e questure, i militari e gli agenti sono accomunati dal fatto di essere stati considerati inosservanti all'obbligo di vaccinazione, disposto dallo scorso 15 dicembre anche per la categoria delle forze armate e dell'ordine. Assistiti dagli avvocati Luca Silvestri, Filippo Martini e Laura Maria Rachele Salvetti, tutti si sono rivolti al Tar di Venezia per chiedere di annullare i rispettivi provvedimenti di sospensione dal servizio e dalla retribuzione, con conseguente reintegrazione sul posto di lavoro e corresponsione degli stipendi. In attesa che i ricorsi vengano esaminati nel merito, ciascuno di loro ha avanzato la richiesta di sospensiva, citando «il grave pregiudizio derivante per sé e per la propria famiglia dalla privazione assoluta di mezzi di sussistenza». La presidente Filippi ha «ritenuto che, con particolare riferimento a questi riguardi e alle connesse basilari esigenze di sostentamento, il danno prospettato integri una situazione di estrema gravità ed urgenza». Di conseguenza la giudice ha disposto che i dipendenti pubblici restino a casa, ma ricomincino a percepire mezza paga.
IL DIRITTO
Esultano gli avvocati per l'emergenza Silvestri, Martini e Salvetti, insieme ai colleghi Monica Boccardi, Davide Fortunato, Maristella Paiar e Tiziana Locatelli: «In attesa di dimostrare il buon diritto dei militari a svolgere in pieno la propria professione, con ogni conseguenza, anche retributiva e contributiva, auspichiamo che questi provvedimenti, in linea con altre pronunce succedutesi nelle ultime settimane, contribuiscano ad alimentare una riflessione sui diritti costituzionali scalfiti dalla normativa emergenziale degli ultimi due anni e, nondimeno, sulla centralità, nel nostro ordinamento, del diritto/dovere al lavoro».
LE SANZIONI
Nel frattempo va però avanti la procedura di sanzione degli over 50 non vaccinati. Stando all'ultimo resoconto della struttura commissariale Covid, la sanzione di 100 euro sarà destinata a circa 75.000 persone in Veneto e 22.500 in Friuli Venezia Giulia. Il ministero della Salute ha inviato all'Agenzia delle Entrate-Riscossione i codici fiscali dei trasgressori. Secondo fonti ministeriali, finora a livello nazionale il dicastero ha già trasmesso oltre 600.000 posizioni, vale a dire metà della platea, al ritmo di 100.000 al giorno. Scatteranno ora ulteriori accertamenti, dopodiché le cartelle esattoriali saranno recapitate a domicilio.