Porto Viro. Aveva venduto una Porsche e non l'aveva mai consegnata: condannato in primo grado a 9 mesi per truffa

Mercoledì 20 Settembre 2023 di Francesco Campi
Porto Viro. Aveva venduto una Porsche e non l'aveva mai consegnata: condannato in primo grado a 9 mesi per truffa

PORTO VIRO (ROVIGO) - L’annuncio di vendita di una lussuosa Porsche Macan ha fatto gola ad una cinquantenne che si è trovata però vittima di un raggiro. Un raggiro costato ieri una condanna a 9 mesi pronunciata ieri dal giudice Alessia Vanoli nei confronti di Moreno Santin, 43enne di Taglio di Po, riconosciuto colpevole del reato di truffa. Si tratta di una sentenza di primo grado, che con ogni probabilità, una volta lette le motivazioni, la difesa, affidata all’avvocato Elena Perini, impugnerà in appello. Dunque ancora presto per la condanna definitiva, passaggio necessario per poter davvero definire qualcuno colpevole. Tuttavia già un giudice ha riconosciuto fondate le accuse che erano state mosse nei confronti del 43enne al termine di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Valeria Motta, sulla base della denuncia sporta dalla vittima.

I fatti in questione risalgono al periodo compreso fra l’aprile ed il maggio del 2021. Santin, in qualità di titolare della Essemme Motors con sede a Porto Viro, aveva infatti pubblicato sul sito Autoscout 24 l’annuncio di vendita della Porsche al quale ha poi risposto la 50enne. Via mail è stata imbastita una trattativa, che prevedeva il pagamento del prezzo di 59.800 euro comprensivo del passaggio di proprietà e del ritiro e permuta di una Mercedes Glc al prezzo di 25mila euro. Il contratto è stato poi formalizzato con un primo bonifico da 6mla euro il 12 aprile. Successivamente il venditore, che tale non si sarebbe poi rivelato, ha inviato un video della Porsche chiedendo un secondo acconto da 28mila euro. Una volta ricevuto il bonifico ha detto di aver inviato i documenti per l’immatricolazione dell’auto.

Nel frattempo ha poi chiesto il pagamento del saldo del prezzo pattuito, ovvero 25.600 euro e, quando la transazione si è completata, ha inviato anche la relativa fattura. Con una scrittura privata si è poi impegnato a far visionare entro il 5 di giugno, pena la restituzione dei 59.800 euro, la Porsche a quella che in teoria sarebbe stata la nuova proprietaria. In teoria, perché nonostante i pagamenti e la fattura, l’auto non è mai stata consegnata. Né, sono stati restituiti i soldi versati. Motivo per cui la donna ha denunciato il sedicente venditore. Nella sentenza di condanna il giudice Vanoli ha anche condizionato la sospensione condizionale della pena al pagamento, entro sei mesi, di una provvisionale di risarcimento dei danni subiti dalla vittima quantificata in 70mila euro.

Ultimo aggiornamento: 14:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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