Rincaro dell'energia e delle materie prime: il Cantiere Navale Vittoria è in crisi. Fondato nel 1927, ora cerca un'ancora di salvezza

L'azienda ha intrapreso il percorso di composizione negoziata della crisi di impresa e ora sta valutando alcuni potenziali partner finanziari o industriali

Mercoledì 11 Ottobre 2023 di Guido Fraccon
Filippo Duò e il padre Paolo, presidente del Cantiere Navale Vittoria

ADRIA (ROVIGO) - Il Cantiere Navale Vittoria cerca partner per affrontare le nuove sfide. L’azienda, fondata ad Adria nel 1927 dalla famiglia Duò, specializzata nella progettazione e realizzazione di imbarcazioni militari, civili, commerciali e da trasporto, per allontanare i venti di crisi, retaggio del periodo del Covid, dei rincari energetici e del costo delle materie prime, ha avviato la procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa, chiedendo la nomina di un esperto e l’applicazione di misure protettive del proprio patrimonio.

Composizione negoziata della crisi di impresa: come funziona

La composizione negoziata della crisi di impresa è un percorso riservato e stragiudiziale con il quale si intende agevolare il risanamento di quelle imprese che, pur trovandosi in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario tali da rendere probabile la crisi o l’insolvenza, hanno le potenzialità necessarie per restare sul mercato, anche mediante il trasferimento dell’azienda o di rami di essa.

Dal giorno della pubblicazione dell’istanza di applicazione di misure protettive, i creditori non possono acquisire diritti di prelazione, se non concordati con l’imprenditore, né possono iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari sul suo patrimonio o sui beni e sui diritti con i quali viene esercitata l’attività d’impresa. Non può inoltre essere pronunciata dichiarazione di fallimento o di accertamento dello stato di insolvenza. 

Il bilancio

«Nell’ultimo bilancio - ha spiegato ieri Paolo Duò, presidente di Vittoria, con a fianco il figlio Filippo - abbiamo fatto pulizia totale delle perdite che si erano registrate negli ultimi anni complici gli effetti del Covid e l’aumento delle materie prime. Abbiamo pertanto richiesto questa misura protettiva. È una misura pubblica, non abbiamo nulla da nascondere».

La ricerca di partner

In sintesi il Cantiere del corso del 2022 ha avuto ingenti perdite che hanno inciso pesantemente sul bilancio. «Il bilancio - ha spiegato il presidente - è stato pulito da una serie di impostazioni dei precedenti esercizi. Tutto ciò ci permetterà di gestire al meglio questa fase. Si tratta di una temporanea crisi d’impresa. Ora siamo alla ricerca di un partner, finanziario o industriale; stiamo valutando diversi profili, per individuare il soggetto migliore con cui portare avanti la negoziazione. Proprio per evitare il recupero crediti si è deciso di accedere alle misure protettive, il tempo necessario per l’analisi sulla scelta del partner». I nuovi investitori sarebbero già stati individuati.

«Premetto che il cantiere non è in crisi - sottolinea il numero uno di via Leonardo da Vinci - siamo pieni di commesse a partire dall’Unità d’altura multiruolo (Uam) destinata alla Guardia Costiera Italiana che stiamo costruendo in sinergia con Fincantieri. Il cantiere è attivo e le maestranze sono sempre state regolarmente pagate. Vantiamo inoltre crediti per 20 milioni di euro, a causa di ritardi nelle lavorazioni, più che sufficienti per rimettere in equilibrio le finanze».

Il percorso quando si dovrebbe concludere? «Entro fine anno. Il management rimarrà in mano alla famiglia Duò». Si vocifera di un eventuale trasferimento a Porto Levante. «No, la sede rimarrà sempre Adria. C’è da parte di possibili investitori interesse per l’area di Porto Levante, al fine di sviluppare il cantiere e creare nuovi posti di lavoro». Ricordiamo che dalla sua fondazione il Vittoria ha costruito 900 unità navali, diverse le forniture per Marina militare Guardia costiera, vigili del fuoco, Guardia di Finanza.

Ultimo aggiornamento: 19:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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