Lo smartphone, quello strumento che oggi è diventato indispensabile

Lunedì 10 Luglio 2017
Lo smartphone, quello strumento che oggi è diventato indispensabile
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L’ascesa di smartphone e tablet non si arresta. Secondo i dati raccolti da Demos per Il Gazzettino e pubblicati oggi all’interno dell’Osservatorio sul Nord Est, il 64% dei nordestini con più di 14 anni ne possiede uno e la crescita rispetto al 2014 è di 22 punti percentuali. Per chi lo possiede, è difficile immaginare di tornare indietro. “Ho bisogno dal mio smartphone o tablet: oggi non potrei più vivere senza o con un telefono normale”: con questa opinione si dichiara moltissimo o molto d’accordo il 37% dei possessori (+ 8 punti percentuali rispetto al 2014).
Tablet e – soprattutto - smartphone si sono insinuati nella vita di ogni giorno cambiandola radicalmente. Avere a disposizione uno strumento come questo, infatti, ha abbattuto confini e tempi. Si può controllare la posta elettronica in ogni momento. Si possono fare videochiamate in tempo reale con persone in tutto il mondo. Si possono reperire informazioni prima difficilmente raggiungibili. Si possono fare acquisti in ogni momento. Appare comprensibile, dunque, il loro rapido diffondersi e il fatto che questi vengano vissuti come oggetti necessari alla vita odierna. 
Esaminando la serie storica di Demos, infatti, possiamo osservare la forte crescita che hanno conosciuto smartphone e tablet. Nel 2014 era il 42% a possederli, l’anno successivo la quota era salita al 53%, si era poi assestata al 56% nel 2016 per arrivare oggi al 64%. 
Guardando ai settori sociali, però, emergono delle fratture che dividono la popolazione in modo piuttosto netto. Anagraficamente, vediamo che la diffusione di smartphone e tablet è sostanzialmente universale tra i più giovani (97%); la loro presenza è molto ampia anche tra le persone tra i 25 e i 44 anni (79-83%); scende poi al 66% tra quanti hanno tra i 45 e i 54 anni e si riduce ulteriormente al 52% tra gli adulti tra i 55 e i 64 anni. Ma è tra gli over-65 che il possesso crolla drasticamente, scendendo al 25%. Guardando al genere, invece, vediamo che sono soprattutto gli uomini (69%) più che donne (60%) a disporre di questi strumenti. Se consideriamo il fattore istruzione, poi, osserviamo che l’utilizzo di smartphone e tablet raggiunge il 90% tra coloro che sono in possesso di un diploma o una laurea. La quota si ferma intorno alla media dell’area tra quanti hanno conseguito la licenza media (65%), ma crolla al 21% tra quanti hanno quella elementare. Guardando alle categorie socio-professionali, inoltre, vediamo che sono soprattutto studenti (98%), impiegati (92%), liberi professionisti (89%) e operai (75%) a possedere smartphone e tablet. Sostanzialmente in linea con la media dell’area invece è la presenza tra imprenditori (62%) e disoccupati (63%). Tra casalinghe (48%) e pensionati (30%), invece, è meno frequente incontrare possessori di smartphone e tablet. Tornare indietro è possibile? Si possono abbandonare smartphone e tablet o sono indispensabili? Con l’aumento della presenza nella vita di tutti i giorni, nei possessori è cresciuta anche l’idea che tornare indietro sia impossibile. Nel 2014, il 29% ammetteva di non poter vivere senza: oggi la percentuale arriva al 37%. A sostenerlo sono soprattutto gli under 44 (con valori compresi tra il 42 e il 54%), le donne (43%) e quanti hanno conseguito un livello di istruzione alto (43%). Professionalmente, invece, sono i liberi professionisti (48%) e le casalinghe (43%), gli impiegati (42%) e gli studenti (41%) a ritenere smartphone e tablet irrinunciabili al giorno d’oggi. 
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Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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