Orsi, la missione ad Est dell'ambasciatore italiano Fugatti: «Nessuno li vuole»

Sabato 2 Marzo 2024 di Angela Pederiva
Orsi, la missione ad Est dell'ambasciatore italiano Fugatti - Foto di brigachtal da Pixabay

Il 3 luglio a Bucarest, il 12 luglio a Zagabria, il 18 luglio a Praga, il 19 luglio a Budapest, il 13 settembre a Bratislava e l'11 ottobre a Lubiana. È l'itinerario compiuto da «un ambasciatore italiano a cui è stato conferito l'incarico di andare a contattare ogni Paese dell'Est Europa per vedere se c'era la disponibilità di accogliere gli orsi in sovrannumero in Trentino». A rivelarlo è stato ieri Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma, raccontando anche il finale della curiosa storia e cioè che nessuno li ha voluti: un aneddoto che ha rinfocolato lo scontro con gli animalisti, tanto che l'Oipa ha annunciato «una richiesta di accesso agli atti per prendere visione dei documenti prodotti da tale "esplorazione diplomatica"».


Fugatti ha citato quello conclusivo, in suo possesso da qualche settimana, secondo quanto specificato. «Abbiamo fatto un tentativo ha premesso per provare a capire se nei Paesi dell'Est Europa ci fosse la volontà di provare ad accogliere alcuni esemplari di orso del Trentino». Il leghista ha dichiarato che, dopo i colloqui con i ministri Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente) e Antonio Tajani (Esteri), fra l'estate e l'autunno dello scorso anno un incaricato dalla Farnesina ha effettuato la ricognizione in Romania, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Slovenia, ricevendo però da tutti una risposta negativa. Dunque pure dall'ultimo Stato della missione, quello da cui un quarto di secolo fa erano arrivati a Nordest i dieci esemplari del progetto "Life Ursus", finalizzato al ripopolamento della specie sulle Dolomiti. Fugatti ha evidenziato che in tutti quei Paesi «è una pratica alquanto generalizzata l'individuazione di un tetto del numero di orsi ritenuto sostenibile» per il rapporto tra animali e uomini, aggiungendo che quando quel tetto viene superato, «è ammessa l'eliminazione della quota in eccedenza di questo Paese attraverso un'apertura alla caccia, strettamente regolata e monitorata con i portatori di interesse». Una notizia che, secondo il presidente della Provincia autonoma, «ci porta con i piedi per terra nello spiegare a chi spesso si rivolge a noi, dicendo che non scegliamo alternative rispetto all'abbattimento, che queste alternative sostanzialmente non ci sono».

Invece l'Oipa ha replicato di avere ancora la disponibilità del Liberarty Bear Sanctuary Zrneti in Romania ad ospitare l'orsa Jj4, attualmente reclusa al centro di Casteller.

L'associazione ha rimarcato di essere «sollevata da questo "no" dei Paesi dell'Est comunicato da Fugatti, visto che in alcuni di questi l'orso è cacciabile».

Ultimo aggiornamento: 14:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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