Pordenone. Risse e criminalità, arriva il divieto sull'alcol nelle zone più a rischio della città: ecco cosa prevede

Domenica 12 Novembre 2023 di Marco Agrusti
Forze dell'ordine in centro

PORDENONE - La zona? È più o meno sempre quella, già destinataria di altri provvedimenti, alcuni di successo altri decisamente meno, tant’è che il problema c’è ancora. L’azione? Si spera sia incisiva. E c’è un vantaggio: è già stata testata altrove, anche se in forma più limitata, sia nel tempo che nello spazio. Il Comune, infatti, è pronto a un provvedimento che a Pordenone non si era mai visto prima. O meglio, si era visto ma solo in occasione di manifestazioni specifiche. Questa volta invece si punta a un divieto generalizzato, senza limiti temporali se non quelli orari.

La stretta riguarda l’uso (e l’abuso) di alcol fuori dai contesti classici, quindi bar e ristoranti. L’obiettivo è la lotta alla violenza e al degrado nelle “solite” zone. 


LA SVOLTA


Lo strumento è quello dell’ordinanza e manca un ultimo passaggio. Il testo, coordinato tra il Comune e il comando della polizia locale, è ormai pronto. Dovrà essere inviato al prefetto di Pordenone, Natalino Domenico Manno, per l’approvazione finale. Poi sarà “legge”. Questione di giorni, ma ormai ci siamo. Pochi articoli, per questa ordinanza, ma piuttosto chiari. In una determinata area del centro storico sarà vietato consumare bevande alcoliche di qualsiasi tipo fuori dagli spazi consentiti. Quindi, in sostanza, nessuna limitazione specifica se si è seduti al tavolino del bar. Le restrizioni si applicheranno alle bottiglie e ai bicchieri consumati fuori da questi spazi, quindi ad esempio su di una panchina pubblica, a piedi oppure sul marciapiede. E come accade con ogni ordinanza, saranno previste sanzioni, con le forze dell’ordine incaricate di effettuare i controlli. 


IL SENSO


Attenzione. Il divieto con ogni probabilità non sarà esteso all’intera giornata. L’ordinanza che arriverà sul tavolo del prefetto Natalino Domenico Manno ha un senso preciso: aumentare il livello di sicurezza serale nelle zone più a rischio. Quindi il provvedimento sarà limitato a una certa ora, dal tramonto in poi. E si riferirà soprattutto a zone come quella di via Mazzini o di piazza Risorgimento, solo per fare due esempi. 
Una decisione, questa, che si inserisce in un contesto che vede un generale inasprimento delle norme di sicurezza nei luoghi sensibili del capoluogo. Solo venerdì mattina era arrivato l’annuncio dell’estensione dell’orario di lavoro degli steward, dalla prossima settimana impegnati anche dopo la mezzanotte. Avranno compiti precisi. Ma soprattutto aree delimitate, perché è lì che dovranno concentrarsi, tenendo gli occhi bene aperti. Occhi e torce, perché si muoveranno non solo di sera, ma anche nelle prime ore della notte, quelle forse più delicate per quanto riguarda gli atti vandalici, i piccoli episodi di violenza e la microcriminalità. Ciò che è importante, però, è che lo potranno fare. Il loro contratto lo prevede e anche l’ultimo ostacolo è stato superato. Gli steward urbani lavoreranno fino all’una di notte. Nel rapporto presentato ieri proprio dall’associazione dei commercianti, un capitolo è stato dedicato al tema della sicurezza, inquadrato nel concetto di degrado urbano. Il 17,5 per cento degli intervistati ha dichiarato che nell’ultimo biennio ha notato un peggioramento della qualità della vita. Non è molto, dal momento che il 74 per cento ha definito la situazione come invariata. Ma è comunque una quota da non dimenticare. All’interno di questo 74 per cento, poi, un intervistato su tre ha spiegato il peggioramento della qualità della vita adducendo la colpa all’aumento dei fenomeni legati al disagio sociale.

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