Torreglia. Ex fidanzati scomparsi, il papà di Filippo Turetta: «Mio figlio non le ha mai torto un capello. Non è uno stalker, si vogliono bene»

Nicola Turetta sentito dai carabinieri: «Si erano già lasciati un'altra volta, forse sperava di riallacciare la relazione»

Venerdì 17 Novembre 2023 di Eugenio Garzotto
Filippo e Nicola Turetta

TEOLO (PADOVA) - La relazione fra Filippo e Giulia era finita, ma i due ragazzi hanno sempre continuato a coltivare un rapporto all’insegna di un’amicizia forte e sincera, priva di ombre e contrasti. È quanto Nicola Turetta, padre del 22enne di Torreglia, ha raccontato nella mattinata di ieri ai carabinieri della stazione di Teolo che l’avevano convocato per avere un quadro il più approfondito possibile della natura del legame che ancora univa i due giovani, dopo la decisione di Giulia di porre fine alla loro storia d’amore. All’uscita dalla caserma, dopo un lungo colloquio con gli inquirenti, Nicola Turetta ha voluto rimarcare un aspetto che ritiene fondamentale, soprattutto per sgomberare il campo dall’ipotesi – presa ora seriamente in considerazione dagli investigatori – che il figlio nutrisse sentimenti di invidia e rancore verso l’ex fidanzata, che avrebbe tagliato prima di lui il traguardo dell’ambita laurea. E che quindi abbia voluto attuare nei suoi confronti una sorta di sconcertante “ritorsione” per impedirle di presentarsi ieri all’università per la proclamazione. Uno scenario, cui hanno espressamente fatto riferimento i famigliari della giovane di Vigonovo, che il padre di Filippo respinge con fermezza. «Sia durante la loro relazione che successivamente, lui non le ha mai torto un capello – ha dichiarato - Usciva tranquillamente con Giulia, che non si è mai fatta alcun problema nel passare con lui anche dei pomeriggi interi. Certo – ha riconosciuto - non posso escludere che abbia continuato a sperare di riallacciare la loro relazione, del resto si erano già lasciati una prima volta.

Ma sono due ragazzi normali, positivi, che si vogliono bene».

NESSUN RIMPROVERO

Altro punto sottolineato con vigore dal padre, l’assenza di qualsiasi rimprovero o pressione su Filippo da parte della famiglia per il suo ritardo nel completamento del piano di studi. Il che – è una delle tante supposizioni che si intersecano in questo mistero - potrebbe avere dato origine a uno stress così forte, a confronto del raggiungimento da parte di Giulia del suo obiettivo, da provocare nel ragazzo una reazione assolutamente inaspettata. «Gli mancano appena tre esami, si sarebbe laureato nella sessione di marzo – ha infatti proseguito il padre -. Non c’era nessun problema, noi non gli stavamo facendo alcuna fretta. Né tantomeno lui ha mai tenuto comportamenti che facessero pesare a Giulia con insistenza la sua laurea oramai prossima. Mio figlio non è uno stalker». Ha poi ricordato la prima reazione della famiglia alla scomparsa dei due ragazzi: «In un primo momento, avevamo pensato che avessero avuto un incidente d’auto». Ma sono bastate poche ore perché emergesse un quadro completamente diverso. E che continua a evidenziare, man mano che trascorre il tempo, risvolti sempre più inquietanti. Prima di risalire in macchina alla volta dell’abitazione di via Mirabello a Torreglia, Turetta ha detto di non essere stato messo al corrente dai carabinieri di Teolo di sostanziali novità sugli spostamenti della vettura sulla quale il figlio si è allontanato sabato per andare a prendere Giulia a casa, per poi dirigersi al centro commerciale “Nave de Vero” di Marghera. Quella Grande Punto nera che ha già percorso in lungo e in largo oltre cinquecento chilometri fra Veneto, Friuli e Alto Adige senza essere stata intercettata dalle forze dell’ordine. Un girovagare apparentemente privo di senso che aumenta l’angoscia delle due famiglie.

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci