PADOVA - Quattro condanne e oltre 400 mila euro di sanzioni pecuniarie. Questo pomeriggio, 21 maggio, è stata data la sentenza per l'incidente accaduto alle Acciaierie Venete il 13 maggio 2018, costato la vita agli operai Sergiu Todita e Marian Bratu. Il pubblico ministero Marco Brusegan aveva chiesto per i sette imputati, tutti accusati a vario titolo di omicidio e lesioni colpose, e di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, tre assoluzioni e quattro condanne per un totale di oltre undici anni.
Le condanne e le sanzioni
Alessandro Banzato, presidente di Acciaierie Venete, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi, stessa pena per il direttore Giorgio Zuccaro. Vito Nicola Plasmati amministratore delegato della Hayama Teac Service, ditta incaricata alla manutenzione degli impianti, è stato condannato a 6 mesi e 15 giorni, pena sospesa, mentre Giancarlo Tonoli, ex consigliere con delega all’esecuzione dei collaudi per Danieli Centro Cranes, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi più interdizione ai pubblici uffici per 5 anni.
Assolti per non aver commesso il fatto Giacomo Mareschi Danieli, amministratore delegato della Danieli & C con sede a Buttrio in provincia di Udine, e Nicola Santangelo, ex presidente del Cda di Danieli Centro Cranes.
Il giudice ha stabilito una sanzione pecuniaria di 100 mila euro per Acciaierie Venete, 228 mila euro per Danieli spa, 94.500 per Danieli Centro Cranes e il divieto di contatti con la pubblica amministrazione per un anno per la Danieli spa, per 9 mesi per la Danieli Centro Cranes e per 8 mesi per Acciaierie Venete.
il collegio di difesa del Gruppo Danieli, costituito dagli avvocati Marco Padovan e Maurizio Miculan, dice: «Attendiamo ora di leggere le motivazioni della sentenza specie nella parte in cui ritiene provata la responsabilità amministrativa dell'ente con riferimento ad un reato per il quale i propri amministratori sono stati assolti».
La tragedia: la caduta della siviera e gli operai travolti
Era domenica, alle 8 del mattino, quando una siviera carica di acciaio fuso, circa 90 tonnellate a 1.600 gradi, è caduta a terra travolgendo come una bomba di fuoco quattro operai che stavano lavorando all’interno di un capannone delle Acciaierie Venete e che non avrebbero dovuto essere lì sotto. Sergiu Todita, 39 anni, sposato e con una figlia di 14 anni, è morto dopo un mese dall’incidente all’ospedale di Cesena per le ustioni riportate su tutto il corpo. Marian Bratu, 44 anni, è sopravvissuto sette mesi in più ed è deceduto il pomeriggio di Santo Stefano nel suo letto di ospedale nel Centro Grandi Ustionati di Padova. Ma sul fronte Acciaierie Venete la Procura, sempre con il pubblico ministero Marco Brusegan, sta svolgendo altre indagini per un altro incidente sul lavoro avvenuto il 27 ottobre dell’anno scorso. Quattro operai sono rimasti feriti a seguito di una esplosione, avvenuta nello stesso capannone della siviera caduta.