Padova. Incidente alle Acciaierie Venete: chieste condanne di quattro imputati per oltre 11 anni

Mercoledì 21 Febbraio 2024 di Marco Aldighieri
Padova. Incidente alle Acciaierie Venete: chieste condanne di quattro imputati per oltre 11 anni

PADOVA - Il processo a Padova per il tragico indicente ad Acciaierie Venete del 13 maggio 2018, costato la vita agli operai Sergiu Todita e Marian Bratu, si sta per concludere. Ieri il pubblico ministero Marco Brusegan ha chiesto per i sette imputati, tutti accusati a vario titolo di omicidio e lesioni colpose, e di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, tre assoluzioni e quattro condanne per un totale di oltre undici anni. Il giudice del Tribunale monocratico, Mariella Fino, darà lettura della sentenza il prossimo 19 di marzo.

LE RICHIESTE

La condanna più elevata, a quattro anni e quattro mesi di reclusione, è stata chiesta per Giancarlo Tonoli ex consigliere con delega all'esecuzione dei collaudi per la Dianeli Centro Cranes. Quindi due anni e quattro mesi per Alessandro Banzato presidente di Acciaierie Venete e due anni, quattro mesi e 15 giorni per il direttore Giorgio Zuccaro. Infine altri due anni, quattro mesi e 15 giorni per Vito Nicola Plasmati amministratore delegato della Hayama Teac Service, ditta incaricata alla manutenzione degli impianti. Assoluzione invece, con la formula per non avere commesso il fatto, per Gianpietro Benedetti e Giacomo Mareschi Danieli rispettivamente presidente e amministratore delegato della Danieli & C con sede a Buttrio in provincia di Udine. E anche per Nicola Santangelo ex presidente del Cda di Danieli Centro Cranes. In aula, durante il dibattimento, Danieli ha scaricato la colpa del tragico incidente su Acciaierie Venete. Società in contrasto tra loro in un'aula di tribunale, ma unite nell'editoria in Nem Spa. Il derby, veneto-friuliano, al momento se lo è aggiudicato la Danieli. Il collegio di difesa del Gruppo Danieli, formato dal professor Tullio Padovani e dall'avvocato Maurizio Miculan, ha infatti commentato con soddisfazione la richiesta di assoluzione del presidente e del Ceo da parte del pubblico ministero: «È stata una giornata importante per la verità dei fatti che accerta l'estraneità dei nostri assistiti. Siamo fiduciosi di poter illustrare nella prossima udienza anche l'insussistenza della responsabilità amministrativa in capo all'azienda chiesta dal pm». La Procura ha infatti chiesto anche una serie di risarcimenti danni per le famiglie dei due operai deceduti, e per un terzo operaio rimasto gravemente ferito.

Danieli Centro Cranes dovrebbe versare un ammontare totale di 190 mila euro, così come il Gruppo Danieli. Una cifra inferiore, 88.500 euro, è stata chiesta invece per Acciaierie Venete.

LA TRAGEDIA

Era domenica, alle 8 del mattino, quando una siviera carica di acciaio fuso, circa 90 tonnellate a 1.600 gradi, è caduta a terra travolgendo come una bomba di fuoco quattro operai che stavano lavorando all'interno di un capannone delle Acciaierie Venete e che non avrebbero dovuto essere lì sotto. Sergiu Todita, 39 anni, sposato e con una figlia di 14 anni, è morto dopo un mese dall'incidente all'ospedale di Cesena per le ustioni riportate su tutto il corpo. Marian Bratu, 44 anni, è sopravvissuto sette mesi in più ed è deceduto il pomeriggio di Santo Stefano nel suo letto di ospedale nel Centro Grandi Ustionati di Padova. Ma sul fronte Acciaierie Venete la Procura, sempre con il pubblico ministero Marco Brusegan, sta svolgendo altre indagini per un altro incidente sul lavoro avvenuto il 27 ottobre dell'anno scorso. Quattro operai sono rimasti feriti a seguito di una esplosione, avvenuta nello stesso capannone della siviera caduta. 

Ultimo aggiornamento: 17:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci