Durnwalder: «Il treno attraverso la Val Cordevole salverà i vostri paesi»

Venerdì 28 Maggio 2021 di Raffaella Gabrieli
L'incontro del Comitato per il treno in Agordino con l'ex presidente di Bolzano, Luis Durnwalder

AGORDO  - I vagoni stanno prendendo velocità: il progetto di treno delle Dolomiti via Val Cordevole, non sta fermo, si muove raggiungendo ogni parte della provincia di Belluno, ma scollinando anche in quelle confinanti di Trento e Bolzano e giungendo sino a Roma.

Il Comitato, presieduto da Paolo Selva Moretti, sta andando in pressing da più parti per far comprendere la bontà dell’idea agordina che, rispetto alle altre vie cadorine, sarebbe l’unica a transitare attraverso il capoluogo Belluno. Di ieri, ad esempio, l’incontro con Luis Durnwalder, storico presidente alto atesino e politico di spessore che ha tuttora voce in più capitoli. 


A BOLZANO 

«Nei sogni bisogna credere: se si ha in mano un progetto serio i soldi, anche se tanti, si trovano»: parola di Luis Durnwalder che in decenni di politica attiva ha maturato esperienza da vendere; ieri a Bolzano ha incontrato Selva Moretti, Silvano Savio e Gherardo Zaltron del Comitato agordino. A loro ha detto che «il treno delle Dolomiti rappresenta una preziosa ancora di salvezza per i tanti paesini del Bellunese che rischiano di morire: alla gente vanno date certezze economiche e sociali. E lo dico io che in Alto Adige ne ho inventate di soluzioni per evitare lo spopolamento delle nostre valli». «Durnwalder - evidenzia Selva Moretti - si è detto assolutamente a favore del collegamento ferroviario elettrificato verso nord che porti poi allo sbocco con il Brennero e con Lienz-Vienna. A parte la sua disponibilità a incontrarci, ho apprezzato molto il piglio pragmatico con cui affronta le cose. Totalmente diverso da quello “galleggiante” di molti altri politici. Prossimo passo, un appuntamento con l’assessore altoatesino alla viabilità Daniel Alfreider».


IL CONFRONTO 

Dopo numerosi incontri del Comitato organizzati in vallata, si sono aperti quelli all’esterno: «Di recente ad esempio - spiega Selva Moretti - con il presidente del Parco nazionale Dolomiti Bellunesi Ennio Vigne che ci ha ascoltati con grande attenzione e alla fine della presentazione ci ha fatto i complimenti. E poi con Roger De Menech che è anche presidente del Comitato dei fondi di confine e con il suo collega deputato Dario Bond che ci ha chiesto dati dettagliati sul progetto per portarlo in Commissione trasporti». «A questo punto - conclude il presidente Selva Moretti - sarebbe abbondantemente giunto il tempo che la Provincia di Belluno prendesse in mano la situazione. Da tempo è stata delegata dalla Regione Veneto a coordinare progetti per il territorio. Non comprendiamo questo silenzio. Forse non c’è la voglia di esporsi per paura di scontentare una parte del territorio. Lanciamo l’ennesimo appello ad aprire un dibattito il più ampio possibile: in ballo c’è il futuro non solo delle nostre terre alte ma dell’intero Bellunese».
 

Ultimo aggiornamento: 07:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci