Belluno. Droga non pagata, 33enne picchia il cliente insolvente: ora è in carcere

Era ricercato, lo ha fermato la Squadra mobile

Domenica 19 Maggio 2024 di D.D.D.
Squadra mobile

BELLUNO - Di mezzo c'è l'aquisto di cocaina e un debito non saldato. Quindi l'aggressione con calci e pugni al volto e al torace, più colpi inflitti anche mentre il malcapitato bellunese si trovava a terra.

L'episodio risale al gennaio 2023. Ora l'aggressore - I.F pregiudicato di 33 anni, pure lui bellunese - è dietro alle sbarre, nella Casa circondariale di Rimini nel cui territorio provinciale era stato localizzato.

Picchiato per un debito di droga

L'arrestato, infatti, era ricercato per estorsione: alla base un debito per droga. La Squadra Mobile di Belluno, guidata da Jacopo Ballarin, con l’ausilio della Squadra Mobile di Rimini, ha dato esecuzione all'ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Belluno. I.F dovrà restare in carcere per tre anni: a suo carico reati di lesioni personali gravi, estorsione, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti. L’aggressione aveva provocato anche un’importante prognosi, ben oltre i 40 giorni, a causa delle fratture. Lesioni per le quali la vittima aveva pagato uno scotto a livello di mobilità, non avendo potuto seguire le proprie ordinarie occupazioni sino alla fine del giugno 2023. L'aggressione era motivata da un debito di 200 euro accumulato dalla vittima nei confronti del malvivente in seguito all’acquisto di alcune dosi di sostanza stupefacente. In questo caso si trattava di cocaina. Come specificato dalla Squadra Mobile di Belluno “nel corso dell’aggressione I.F. aveva sottratto alla parte offesa anche un bracciale. Le indagini avevano inoltre permesso di verificare che il giorno seguente all’aggressione la vittima aveva effettuato una ricarica su carta prepagata intestata al condannato, andando così a soddisfare la pretesa estorsiva di quest’ultimo, procurando ad esso l’ingiusto profitto”.

La condanna

Un buon risultato, quindi, quello ottenuto grazie alla collaborazione con i colleghi della Questura di Rimini. La condanna è stata determinata nell’ambito di un procedimento penale le cui indagini erano state effettuate dalla Squadra Mobile di Belluno sotto la direzione della Procura della Repubblica nel 2023. “L’attività - spiega la nota della Questura bellunese - aveva permesso di individuare in I.F. il responsabile di una violenta aggressione occorsa all’interno dell’abitazione della vittima”. Si chiude così una vicenda che aveva ovviamente coinvolto la Procura della Repubblica nel 2023. Era il 19 marzo dello scorso anno quando il giudice per le indagini preliminari di Belluno, su accordo delle parti, aveva condannato I.F. alla pena di tre anni di reclusione, con 1000 euro di multa.

Ultimo aggiornamento: 12:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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