Referendum, si parla tanto di Renzi e poco dei contenuti

Martedì 4 Ottobre 2016
12
Caro Direttore,
fino a poco tempo fa il Presidente del Consiglio Matteo Renzi diceva che qualora avesse perso il referendum sulla riforma costituzionale si sarebbe dimesso. Oggi invece dice che se dovesse perdere non succederà assolutamente nulla e lui continuerà ad essere il capo del governo. Ma Renzi (e non solo per questo) è una persona credibile?


Rimo Dal Toso
Padova



-------------
Caro lettore,
non ne farei un problema di credibilità. Come diceva von Bismark la politica non è una scienza esatta. Contempla errori, cambi di linea e retromarce. Come ha sottolineato anche l’ex presidente Giorgio Napolitano Matteo Renzi ha sbagliato nel personalizzare il referendum sulla riforma costituzionale. Ha trasmesso all'opinione pubblica la sensazione di voler trasformare il voto del 4 dicembre in un plebiscito sulla sua persona e sulla leadership.

Pur essendo un abilissimo comunicatore, il premier ha compiuto un triplice errore: ha sopravvalutato la tenuta a medio termine del suo consenso; ha compattato tutto il fronte a lui avversario e ha sottovalutato la naturale allergia degli italiani per l'"uomo solo al comando". Resosi conto di ciò, Renzi ha progressivamente mutato il suo messaggio politico, cercando di slegare il futuro della sua permanenza a Palazzo Chigi al risultato del referendum. Insomma ha corretto il tiro. Il premier sa benissimo che l’esito della consultazione referendaria, qualunque esso sia, avrà effetti sugli equilibri di governo, ma ha cercato di spersonalizzare il voto. Saranno i risultati del 4 dicembre a dirci se questo cambio di strategia è stato sufficientemente tempestivo ed efficace.

Intanto va però sottolineata una cosa: tutti i sondaggi, anche quello che pubblichiamo oggi su il Gazzettino nell’ambito dell’Osservatorio del Nordest, dicono che una larghissima parte dell'opinione pubblica è ancora incerta e soprattutto ignora i contenuti del referendum del 4 dicembre. Sarebbe bene, per tutti, concentrarsi su questo e far capire agli elettori su cosa andranno a votare, invece che disegnare scenari futuri o futuribili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci